Fano (PU) – Finisce con cinque giorni di prognosi e una denuncia all’Autorità Giudiziaria il rapporto di lavoro tra una badante, 50enne fanese, e il suo datore di lavoro, 70enne residente a Fano ma di origini pugliesi.
La donna, dopo vari annunci nei quali si offriva come badante, veniva “assunta” da un uomo che sin da subito si mostrava alquanto insistente nel cercare di convincerla a trasferirsi fisicamente nella propria abitazione, anche prospettando elevati compensi in denaro, nonché regali.
A seguito delle remore della badante ad accettare il trasferimento, l’uomo iniziava, anche tramite sms, a pressarla con crescente intensità, sino a rivelarle di essersi innamorato di lei ed a proporle, esplicitamente, di compiere atti sessuali.
La donna, sconcertata da tale comportamento, decideva di interrompere immediatamente il rapporto di lavoro appena iniziato. In tale contesto, nel corso di un incontro chiarificatore tenutosi nell’abitazione dell’anziano, quest’ultimo, al culmine della discussone la schiaffeggiava violentemente.
Stordita dalle percosse subite, quest’ultima tentava comunque di contattare con il proprio cellulare la Polizia per chiedere aiuto, ma l’apparecchio le veniva strappato di mano dall’uomo. Negli attimi successivi la 50enne riusciva a divincolarsi ed a guadagnare l’uscita dell’abitazione, allontanandosi.
Recatasi al Pronto Soccorso, le venivano diagnosticati 5 giorni di prognosi per le contusioni riportate nel corso dell’aggressione mentre l’uomo, già conosciuto alle forze dell’Ordine, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di lesioni personali e percosse.
Le indagini, condotte dal personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Fano, coordinato dal Dirigente dr. Stefano Seretti, hanno portato anche al deferimento di una 34enne rumena che, assunta come badante per accudire due anziani malati, veniva sorpresa dal figlio della coppia intenta a brandire contro il padre un mattarello.