Fano (PU) – “Nelle intenzioni dei consiglieri promotori, il consiglio monotematico di ieri sera doveva servire a dipanare finalmente, senza pregiudizi e sviscerando davvero il merito delle questioni, i tanti dubbi che circondano la trasformazione dell’Ambito Sociale 6 in Azienda di Servizi alla Persona (ASP). A posteriori, però, quei dubbi ne sono usciti confermati e, anzi, rafforzati”. E’ ciò che sostengono i consiglieri di minoranza dei 5 Stelle, Mazzanti, Panaroni e Fontana.
“Durante la seduta, – affermano – infatti, il sindaco di Mondolfo Barbieri ha rivelato che per la giornata di oggi era già stato convocato il Comitato dei Sindaci che dovrà formalizzare gli atti di costituzione della nuova Azienda: un appuntamento fissato quindi senza avere il buon gusto di attendere gli esiti del dibattito consiliare. Tutto è stato già definito, dunque, dall’Assessore Tinti e dalla Giunta Seri: convenzione, statuto, analisi economico-finanziaria. Al consiglio comunale, che mai prima d’ora ha potuto esprimersi su un tema che impatterà per i prossimi decenni sui servizi alle fasce più fragili della cittadinanza, non si consente di ‘toccare palla’”.
“Anche un’occasione istituzionale e ufficiale come quella di ieri – evidenziano ancora Mazzanti, Panaroni e Fontana – viene svuotata di ogni suo significato concreto e diventa solo un contentino da offrire a quei consiglieri, di minoranza e maggioranza, che ancora osano chiedere conto delle decisioni prese in altre sedi. Un velo pietoso va steso sul divieto opposto alle rappresentanze dei sindacati e del Terzo Settore di intervenire nel corso del dibattito, come sarebbe fisiologico in un consiglio monotematico. D’altronde siamo ormai abituati a queste dimostrazioni di analfabetismo istituzionale che offendono la cittadinanza, prima ancora che il consiglio comunale. Ancora una prova della totale mancanza di trasparenza dell’amministrazione Seri”.
“La maggioranza – contestualizzano i pentastellati – ha blindato il consiglio monotematico, e ha preferito trasformare un dibattito di confronto costruttivo in una parata autoreferenziale e autocelebrativa; come nelle peggiori esperienze sportive, è stato deciso negli spogliatoi, prima della partita, chi avrebbe fatto goal. Dall’esperienza dell’incontro di ieri, si deduce con chiara evidenza una logica conclusione: l’assessore Tinti è in difficoltà, sa che gli errori di metodo e di strategia che gli vengono attribuiti sono oggettivi e indiscutibili ma, piuttosto che affrontare il confronto e superare il momento di empisse per ritrovare sintonia con la città, ha preferito nascondere la polvere sotto il tappeto e si è barricato nelle sue posizioni”.
“Azienda dei servizi alla persona: una storia iniziata male, che sta procedendo sempre peggio. Peccato – concludono – anche non aver potuto porre domande a l’autorevole Dott. Pesaresi, che sicuramente avrebbe potuto chiarire alcuni aspetti”.