

Pesaro – Il servizio di dialisi estiva verrà garantito anche per il periodo estivo per l’anno 2025. L’Ast Pu ha infatti iniziato il percorso per l’attivazione. L’erogazione delle prestazioni verrà garantita grazie alla disponibilità del personale infermieristico e medico dei reparti di Nefrologia e Dialisi di Pesaro, Fano e Urbino.
“Voglio ringraziare tutto il personale, medico e infermieristico – spiega il direttore Ast Pu Alberto Carelli – che si mette a disposizione in orario aggiuntivo per assicurare un servizio essenziale anche ai turisti che verranno nella nostra provincia”.
In merito all’articolo uscito sulle colonne del Corriere Adriatico, Marina Di Luca precisa che: “l’organico infermieristico dei reparti di Nefrologia e Dialisi è al completo, senza alcuna carenza. Il personale ha già quasi esaurito tutte le ferie per il 2024 e il saldo orario complessivo non desta nessuna criticità. Nel 2024 il servizio di dialisi turistica è stato effettuato a Pesaro, con un impegno da parte degli infermieri per il servizio di 5 ore, dalle ore 19:00 alle ore 24 (non dalle 21 alle 24). Per tale turnazione sono già state corrisposte le prestazioni di orario aggiuntive dovute, nel rispetto delle tariffe nazionali vigenti, oltre che per il 2023 è già stata erogata tutta la progettualità concordata. Nel 2024 sono state effettuate e rendicontate 278 sedute di emodialisi, con una media di 10.6 pazienti ogni turno. Il progetto prevede l’allestimento di sale dialitiche proporzionali al numero dei pazienti presenti (30 pazienti nel 2024 sono stati presi in carico nei periodi di luglio e agosto), con un rapporto di un infermiere ogni due pazienti. Per lo scorso anno sono già state pagate le prestazioni di orario aggiuntive, nel novembre scorso, ed è in fase di approvazione la determina aziendale per il riconoscimento della progettualità dovuta e concordata con le organizzazioni sindacali. Ad aver effettuato il servizio sono stati 8 infermieri dei reparti di Pesaro e Fano e cinque infermieri di Urbino”.
“Si invita, per il futuro, ad evitare di diffondere notizie non verificate che dovrebbero essere accertate prima di essere divulgate in quanto screditano il lavoro dei professionisti“, conclude la nota.