Attività fisica e obesità
- 22 Agosto 2017
Nel nostro paese, come in tutto il mondo occidentale, con la maggior incidenza in particolare nel nord America e nel Regno Unito, il problema dell’obesità colpisce un numero sempre maggiore di individui. Le ultime stime dicono che nel mondo il numero degli obesi abbia raggiunto addirittura il miliardo; nel nostro paese, ad esempio, solo il 53% della popolazione può rientrare nella fascia dei “normopeso”.
La causa di questa situazione è duplice: da una parte c’è una spropositata disponibilità di alimenti di ogni genere, mentre dall’altra, si ha sempre più a che fare con uno stile di vita prettamente sedentario.
L’obesità è da considerarsi una vera e propria patologia e figura tra le cosiddette “patologie del benessere” è influenzata da fattori genetici, influenze ambientali e persino da fattori sociali.
L’obesità è dovuta ad un bilancio energetico positivo, mi spiego, le calorie che vengono ingerite ogni giorno con l’alimentazione, sono maggiori rispetto alle calorie spese in tutto l’arco della giornata. Questo porta ad un aumento di energie che l’organismo trasforma in grasso e conserva nelle cellule (adipociti) che danno vita al tessuto adiposo, magazzino per eccellenza di riserve energetiche. Ancora, un bilancio energetico positivo può altresì essere causato da un’iperalimentazione (eccessive quantità di cibo assimilata) ma anche ipoattività (scarsa attività fisica). Quest’ultima, in particolare, gioca un ruolo basilare nell’origine dell’obesità, ed è causata da uno stile di vita sedentario che comprende ad esempio abitudini scorrette come andare in ascensore al posto di fare le scale, andare sempre in automobile e non muoversi, quando è possibile in bicicletta o a piedi, ma anche con prototipi di lavoro statici come quelli d’ufficio.
Quindi possiamo definire un soggetto obeso colui che ha un eccesso ponderale superiore al 20/25%, il suo peso ideale o la percentuale di grasso corporeo è oltre il 25% (per gli uomini) e il 35% (per le donne). L’obesità può essere anche classificata in lieve (se l’eccesso ponderale è del 20/40%), media (se è del 41/99%) e grave (eccesso ponderale superiore al 100% del peso ideale).
Oltre all’obesità generata da uno stile di vita scorretto e “troppo comodo” esiste anche un’obesità che si può definire secondaria che è quella associata a patologie endocrine come ad esempio l’ipotiroidismo, l’ipopituitarismo e l’ipercorticosurrenalismo (sindrome di Cushing). Tuttavia si può affermare che in linea di massima le persone che presentano questi tipi di disturbo sono in una percentuale minima rispetto a coloro che mangiano troppo o si muovono poco.
Senza ombra di dubbio, l’adolescenza è il periodo di maggior criticità, l’obesità infantile, infatti è in un vertiginoso e costante aumento soprattutto in quelle popolazioni con un alto tenore socio-economico; è un dato che deve far assolutamente riflettere perché un giovane obeso, con ogni probabilità sarà un adulto obeso. I bambini obesi, data la loro condizione, si escludono dalle normale attività ludico-sportive e si viene a creare così, una sorta di circolo vizioso che inevitabilmente porta ad un bilancio energetico positivo, quindi un aumento dell’obesità che porta ad un’ulteriore riduzione delle capacità motorie che provoca un grado maggiore di inattività.
Le maggiori fonti di inattività dei bambini e degli adolescenti in generale, sono causate dalla televisione, dal computer e dai videogiochi, che sempre più nell’era attuale del web 2.0 la fanno da padrone nella vita di tutti i giorni. A questo si aggiungono ovviamente le cattive abitudini alimentari (merendine, patatine e ogni genere di snack poco salutare consumato fuori pasto).
Se volete rimettervi in carreggiata e cambiare il vostro stile di vita, è fondamentale prima di tutto, partire dalla testa, dovete essere determinati e convinti nel voler cambiare le vostre abitudini, se non cambia la mentalità non cambia nemmeno il fisico. In primis, prima di iniziare a svolgere attività fisica di qualsiasi tipo è consigliabile, anzi fondamentale sentire il parere di un medico, perché se siete sedentari da molti anni e non avete praticato quindi un’attività fisica regolare, è bene iniziare gradualmente e facendo esercizi poco intensi.
Questo perché le persone obese, durante l’attività fisica, lavorano con percentuali più alte di frequenza cardiaca ed anche la pressione arteriosa è elevata rispetto ai magri di pari età, questo per le maggiori resistenze periferiche da combattere. Inoltre si è sottoposti maggiormente ad un aumento di stress a livello articolare soprattutto per quanto concerne gli arti inferiori che presentano masse muscolari inadeguate e rese meno toniche dalla scarsa propensione al movimento. A ciò si aggiungono altri problemi dovuti alla ridotta stimolazione del sistema nervoso che influiscono sulla coordinazione, nella minore capacità risolutiva dei compiti motori a cui si aggiunge un’altrettanta rallentata capacità di apprendimento motorio.
Ci sono sport quindi che sono preferibili come in particolare il nuoto ed il ciclismo che sono raccomandabili in quanto comportano una grande spesa energetica ma non un altrettanto stress articolare che può essere causato invece da attività ad alto impatto come la corsa in particolare.
Per cominciare, come prima accennavo, bisogna partire da esercizi di intensità bassa e moderata, per quanto concerne la frequenza degli allenamenti è bene fare dalle 3 alle 5 sedute settimanali in cui sono previsti 10 minuti di riscaldamento, 30 minuti di tonificazione, dai 40/50 minuti di attività cardiovascolare, per concludere poi con la fase di stretching fondamentale per migliorare la flessibilità articolare, facendo attenzione a non allungare eccessivamente la muscolatura.
Ultime importanti raccomandazioni: è assolutamente sconsigliato allenarsi durante le ore più calde del giorno, evitate anche gli ambienti ad alto tasso di umidità o troppo freddi ed interrompete l’allenamento se avete sudorazione eccessiva abbinata a brividi, irregolarità cardiache, particolare affanno e giramenti di testa, in quel caso una consultazione medica è d’obbligo.
Qualsiasi persona che intraprende questo percorso non deve rinunciare in maniera drastica ai pasti, deve seguire il programma con serenità e soprattutto costanza tenendo conto che la buona riuscita per raggiungere un corretto stile di vita parte dalla disponibilità al cambiamento, come dicevo poc’anzi. Non esistono scorciatoie, alimenti speciali ma solo diete e programmi di esercizi che siano in grado di fornire un minore apporto energetico e un maggior consumo calorico, in aggiunta ad una grande forza di volontà e spirito di sacrificio.
Come disse San Francesco d’Assisi: “cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
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