Fano (PU) – Un PRG che ha tradito tutte le indicazioni fornite dal bel progetto Orizzonte Fano 2030. Se il PRG Aguzzi aveva avuto una dura censura da parte di Bene Comune, quello di Seri Fanesi resta un pessimo PRG.
“Nessuna giunta – evidenzia Luciano Benini di Bene Comune – aveva osato portare il PRG durante la campagna elettorale, dove ogni PRG rischia di trasformarsi nel mercato delle vacche. Una discussione avvenuta in un clima molto pesante, con consiglieri comunali minacciati di conseguenze sul patrimonio personale se non avessero votato come voleva la giunta, e palesi violazioni del regolamento del Consiglio Comunale per arrivare a tutti i costi alla meta. Un diluvio di cemento, 3 milioni di mq, ridotto del 25% rispetto al PRG Aguzzi solo grazie a privati che hanno rinunciato a edificare, il tutto nonostante i proclami di attenzione al consumo di suolo. Respinte tutte le osservazioni che chiedevano una maggiore permeabilità dei suoli per ridurre il rischio idrogeologico. Addirittura, ampiamento delle cosiddette B3, scelta duramente censurata persino dalla Provincia. Un indegno tentativo di “condono” nella zona dello zuccherificio dove per anni si è consentito la presenza di una attività insalubre in chiara violazione persino delle indicazioni del PRG Aguzzi. Una fine ingloriosa dell’area dell’ex zuccherificio che prevedeva l’insediamento di abitazioni, commerciale, servizi e scuole e che ora consentirà, grazie ad un emendamento dell’ultima ora del sindaco, un via vai di centinaia di camion ogni giorno vicino ad abitazioni e scuole”.
“Tutto questo – viene ancora evidenziato Benini – rappresenta plasticamente la fine ingloriosa di un PD e di un finto centro sinistra che ha governato male la città e ha finito peggio regalando alla prossima giunta una città invivibile, senza aver risolto nessuno dei grandi problemi che affliggono Fano da oltre 20 anni: ex caserma Paolini, Vittorio Colonna, Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani, struttura per Alzheimer, palazzetto per sport e convegni, Hospice pediatrico, parco dell’aeroporto, area fluviale del Metauro e dell’Arzilla, disinteresse per l’ospedale S. Croce, mancata realizzazione di una degna rete di piste ciclabili e di abbattimento di barriere architettoniche”.
“A questa serie infinita di occasioni mancate – conclude Benini – si aggiungano i 20 milioni persi per essersi incaponiti nel voler realizzare la devastante variante Trave Gimarra, quelli persi per il biodigestore, la sciagurata scelta dell’Azienda alla persona che arretra le politiche sociali di 30 anni senza neppure un inizio di amministrazione condivisa, una totale insensibilità al valore del verde e del paesaggio, l’annientamento del Progetto Fano la città delle bambine e dei bambini. Che almeno tutto questo disastro serva a far rinascere un centro sinistra degno di questo nome che ora si incarna nel progetto dei Progressisti con Stefano Marchegiani”.