Benessere: i segreti dell’argilla verde
- 21 Gennaio 2019
Questa settimana improntiamo l’articolo diversamente nel senso che andiamo a parlare di un prodotto che è incentrato a quello che è il benessere quotidiano, sul suo uso e come esso influisce sull’estetica ma anche e soprattutto sulla salute delle persone. Si tratta dell’argilla verde.
Quest’ultima è un prodotto particolarmente apprezzato e largamente sfruttato nell’ambito della fisioterapia e della cosmesi grazie alle sue importanti proprietà detossinanti, dermopurificanti, antibatteriche e rimineralizzanti.
Entrando nel dettaglio della sua composizione possiamo dire che l’argilla verde non è nient’altro che una sostanza costituita in prevalenza da compositi di natura minerale (formatesi per lo più dall’erosione di rocce di granito e dal conseguente deposito dei materiali di disfacimento derivanti da esse). Grazie proprio a questa sua peculiare composizione minerale, l’argilla vanta appunto di numerose proprietà note peraltro fin dai tempi antichi, tant’è che già gli egizi ed i popoli romani la utilizzavano sia esternamente che per via orale, al fine di trattare qualsiasi genere di disturbo e/o problema; dai disturbi gastrointestinali quali: (flatulenza, problemi digestivi, ecc.), ad intossicazioni e avvelenamenti (da farmaci e da sostanze tossiche).
L’argilla verde è formata da diversi composti di origine inorganica e le maggiori sostanze presenti in essa sono ossidi come:
- Silice, o diossido di silicio (SiO2);
- Allumina, o ossido di alluminio (Al2O3);
- Ossido ferrico (Fe2O3);
- Biossido di titanio (Ti2O);
- Ossido di calcio (CaO);
- Ossido di magnesio (MgO);
- Ossido di manganese (MnO);
- Ossido di sodio (Na2O);
- Ossido di potassio (K2O).
In alcuni tipi di argilla verde inoltre si possono rintracciare anche altri elementi come metalli e/o ioni quali: zinco, rame, zolfo, carbonio, azoto, fosforo e cloro.
Degli elementi che compongono questa sostanza è principalmente l’alto contenuto del ferro trivalente (Fe3+) a conferirle la sua tipica colorazione verde, come anche il suo luogo d’origine, la tecnica di lavorazione utilizzata ed infine la sua capacità di scambio ionico.
Ad ogni modo in sintesi possiamo dire che l’argilla verde è dotata di:
- Proprietà adsorbenti e chelanti (poiché è in grado di adsorbire sulla sua superficie grandi quantità di gas o liquidi);
- Proprietà rimineralizzanti (conferitele naturalmente dalla sua ricca composizione chimica);
- Proprietà detossinanti e purificanti (quando miscelata con acqua e applicata esternamente, l’argilla verde rilascia i minerali in essa contenuti sulla cute che in cambio cede tossine e impurità);
- Proprietà cicatrizzanti (l’applicazione di un cataplasma o di impacchi a base di argilla verde sembra essere in grado di favorire la guarigione delle ferite);
- Proprietà deodoranti (riconducibili con molta probabilità alle proprietà adsorbenti e antibatteriche di cui l’argilla verde è dotata);
- Proprietà esfolianti (alcuni degli ossidi contenuti nell’argilla verde sono blandi esfolianti che la rendono un prodotto utile per accelerare il normale ricambio cellulare).
- Proprietà antibatteriche (anche se il meccanismo tramite il quale l’argilla verde espleta quest’azione non è ancora del tutto chiaro);
In commercio attualmente si possono trovare diversi tipi di argilla verde che si distinguono in modo netto l’una dall’altra in funzione dei fattori menzionati poc’anzi. A tal proposito facciamo riferimento in particolare al luogo d’origine del prodotto e alla composizione chimica dello stesso, riportando l’esempio e le differenze tra l’argilla verde italiana e quella francese.
Qualitativamente la composizione chimica di queste due diverse tipologie di argilla verde è sostanzialmente la medesima mentre a cambiare è invece la composizione quantitativa che può incidere ed influenzare di conseguenza le proprietà finali del prodotto.
Possiamo distinguere invece, in funzione del metodo, 3 tipi di argilla verde: l’argilla verde macinata fine che è dotata di una granulometria regolare e sostanzialmente piccola che viene impiegata specialmente per uso esterno. L’argilla verde macinata grossa; rispetto alla precedente possiede una granulometria maggiore ma si accomuna a quella fine per essere impiegata per uso esterno. Concludiamo con l’argilla verde ventilata che viene prodotta mediante l’essicazione al sole; è composta da una granulometria molto fine (tanto che la polvere è quasi impalpabile). Essa trova impiego sia per l’uso esterno che interno.
Visto che abbiamo parlato di uso esterno ed interno è bene precisare di cosa si tratta; per quanto concerne la prima forma di uso questa sostanza viene impiegata in ambito cosmetico sotto forma di maschere ed impacchi al fine di curare pelli particolarmente grasse e/o che presentano un’acne accentuata.
L’argilla verde impiegata esternamente è solitamente ben tollerata dalla maggior parte delle persone anche se in alcuni soggetti che hanno una pelle particolarmente sensibile potrebbe rivelarsi un po’ troppo aggressiva (in questi casi, pertanto, si preferisce ricorrere all’uso di argilla rossa o bianca).
Sempre come uso esterno visto le sue importanti proprietà adsorbenti, l’argilla è particolarmente utile nella cura degli infortuni.
L’argilla verde costituisce anche uno dei componenti principali dei fanghi anticellulite e dei fanghi in generale. Quando viene impiegata nelle succitate situazioni, l’argilla viene miscelata con acqua fino ad ottenere un impasto né troppo liquido e né troppo denso, possiede una consistenza tale da consentirne l’applicazione sulle aree di cute interessate. Spesso e volentieri alla miscela acqua-argilla verde allo scopo di incentivarne l’azione e/o per conferire al composto ulteriori proprietà, viene aggiunto del miele ma anche degli oli essenziali o estratti vegetali più in generale al fine di garantire un’azione dermopurificante senza disidratare eccessivamente la cute.
Per quanto concerne invece l’uso interno si fa ricorso all’argilla verde ventilata poiché essendo fine e quasi impalpabile è facilmente deglutibile.
Quando l’argilla verde ventilata
viene usata internamente è bene aggiungere un cucchiaino di prodotto in un
bicchiere riempito per ¾ con acqua fredda; dopodiché la miscela deve essere ben
mescolata, coperta con una garza e lasciata a riposo per tutta la notte (la
preparazione dunque va fatta di sera). Il mattino seguente è possibile bere la
miscela preparata; inizialmente si consiglia di bere solo il surnatante (ossia
l’acqua che sovrasta il residuo solido argilloso depositato sul fondo), una
volta abituati all’assunzione orale di argilla, invece, c’è chi sostiene si
possa deglutire anche la parte sedimentata sul fondo.
Tuttavia, prima di assumere argilla verde per via orale, è necessario chiedere
consiglio al proprio medico al fine di escludere la presenza di eventuali
controindicazioni o potenziali rischi. L’argilla verde infatti può causare
disturbi a livello gastrointestinale (come stitichezza o stipsi) e può ridurre
l’assorbimento di diversi tipi di farmaci e sostanze nutrienti.
In qualsiasi caso, inoltre, il trattamento orale con argilla verde dovrebbe
essere effettuato solo per brevi periodi di tempo. Un suo uso eccessivo e
duraturo può portare sia a carenze di potassio che di ferro e favorire la
comparsa di effetti collaterali gravi come debolezza muscolare, blocco
intestinale, lesioni cutanee e problemi respiratori.
Infine, benché raro, vi è anche il rischio d’insorgenza di reazioni allergiche in
individui sensibili.
Più in generale l’uso interno dell’argilla verde è particolarmente controindicato:
- In caso di occlusione intestinale;
- In presenza di ernie gastrointestinali;
- In gravidanza (poiché durante la gestazione potrebbe aumentare il rischio di comparsa d’ipertensione ed edema);
- Per le neomamme che allattano (anche se non vi sono studi adeguati condotti in merito, perciò, a scopo precauzionale, l’uso è controindicato).
Per quanto riguarda invece l’uso
esterno di argilla verde, esso in genere è considerato sicuro e pertanto non
presenta particolari controindicazioni se non solo in caso di una
nota ipersensibilità al prodotto come accennato in precedenza.
Concludiamo l’articolo con una doverosa precisazione, nel senso che, in seguito
ad alcune verifiche condotte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare
(EFSA) sui rischi possibili per la salute umana derivanti dalla presenza di
alluminio negli alimenti, il Ministero della Salute ha modificato di recente le
condizioni di impiego degli additivi alimentari contenenti alluminio.
Alla luce delle restrizioni adottate per l’impiego di argille come additivi, a partire dalle produzioni del 1 febbraio 2014 è vietato l’uso come ingredienti negli integratori alimentari delle seguenti sostanze:
- Silicato di sodio e alluminio (E554);
- Silicato di potassio e alluminio (E555);
- Silicato di calcio e alluminio (E556);
- Bentonite (E558);
- Silicato d’alluminio o caolino (E559).
Per le altre argille impiegate come ingredienti negli integratori alimentari va precisato in etichetta il tipo e il tenore con le quantità di assunzione indicate. Inoltre con la notifica dell’etichetta va fornita anche una certificazione sull’entità della presenza di alluminio.
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