Fano (PU) – “In merito alle esigenze sanitarie della nostra città, su 100 fanesi quanti si recano alla clinica convenzionata di Cotignola dando così soldi alla regione Emilia-Romagna?” Ad affermarlo è Paolo Caporelli che spiega il suo punto di vista su uno degli argomenti più caldi degli ultimi giorni. “Mi sono soffermato a pensare – continua Caporelli – quanto sia costoso per un cittadino fanese recarsi in quel luogo per beneficiare dei suoi sicuramente ottimi servizi e delle sue alte professionalità specialistiche: Fano-Cotignola andata e ritorno 250 Km, autostrada, carburante ed eventuale pernottamento con utilizzo di strutture ricettive e ristorative.
Tutto questo genera un mercato fiorente che affianca il business sanitario della regione Emilia- Romagna, contribuendo alla sua ricchezza. E perché –mi chiedevo- non è possibile replicare tutto questo a casa nostra? Non sarebbe più comodo e meno costoso avere una clinica privata simile a quella di Cotignola sul suolo marchigiano e per altro a noi fanesi vicinissima, con il potenziale ritorno di alcune professionalità che così rientrerebbero a lavorare a Fano, attirando anche utenze fuori Regione e, perché no, contribuendo a costituire un nuovo mercato per il nostro territorio? La clinica rappresenterebbe uno strumento alternativo ai servizi pubblici del Santa Croce e del San Salvatore, riducendo le liste di attesa”.
“Ad oggi – sottolinea – ci sono molti comuni che la vorrebbero perché essa rappresenterebbe una vera opportunità di lavoro e occupazione e di ritorno di ricchezza per le nostre città e per l’entroterra, con tutto l’indotto ad essa associato, senza considerare che i servizi sanitari erogati, essendo convenzionati, sarebbero gratuiti per il cittadino. È vero, la decisione è regionale. Tuttavia, ad oggi, oltre alla possibilità di creare la clinica convenzionata, grazie al sindaco Massimo Seri, la città di Fano si ritrova salvo l’ospedale Santa Croce, seriamente messo in pericolo a causa delle irresponsabili e insensate decisioni prese nel 2012 dal governo Aguzzi, con la stretta collaborazione di Carloni, Del Vecchio, Falcioni, con Severi, che adesso ha il coraggio di sostenere la candidata di Centrodestra Lucia Tarsi, che avevano deciso di mettere in vendita il nostro ospedale con la costruzione di ulteriori appartamenti e di costituire in accordo con Ceriscioli il nuovo ospedale a Fossosejore, ci ritroviamo protetti da questo aberrante disegno politico e possiamo contare sul consolidamento di alcuni servizi dell’ospedale insieme al potenziamento del pronto soccorso con codice rosso e chirurgia 24 h”. “E’ molto strano – incalza Caporelli – che la Destra, sempre interprete degli interessi del privato, oggi si erga a difensore del pubblico, forse perché così facendo vuole, senza dirlo, difendere gli interessi dei tanti poliambulatori privati che aumentano sempre di più nel nostro territorio mentre la clinica convenzionata sarebbe un pericoloso concorrente. Ideologicamente qualcuno si erge a estremo difensore del pubblico giustamente, ma il pubblico in questa epoca non ce la fa, ed è importante sopperire alle carenze con metodi alternativi ed intelligenti, pensando sempre che al di sopra di tutto vale la difesa della salute dei cittadini con interventi precisi, immediati e altamente professionali a costi affrontabili. Invece di queste polemiche elettorali sarebbe più opportuno e produttivo fare sinergia per poter proporre un nuovo piano sanitario regionale salvaguardando dove è possibile la salute delle popolazioni dell’entroterra provinciale, con servizi efficienti ed efficaci, lavorando anche sul piano della viabilità, dei trasporti e delle infrastrutture”.