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Fano (PU) – E’ stato accolto da un caloroso applauso Gino Cecchettin che questa mattina al Palas Allende è stato ospite dell’Assemblea di Istituto del Liceo Nolfi Apolloni. Unico spazio in grado di accogliere i 1.200 studenti presenti, il palazzetto ha fatto da cornice alla presentazione del suo libro Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia (Rizzoli, 2024).
Ad accoglierlo, il preside Samuele Giombi e il sindaco Luca Serfilippi. Il dirigente scolastico ha sottolineato l’importanza dell’evento per l’istituto e per la formazione dei ragazzi:
“Siamo lieti di ospitare la testimonianza di Gino Cecchettin in un incontro così significativo per la nostra scuola. Parlare di educazione sentimentale, di rispetto e di consapevolezza è fondamentale, soprattutto per voi studenti, che siete i protagonisti del futuro. Questi momenti di confronto aiutano a sviluppare senso critico e responsabilità, strumenti essenziali per costruire una società migliore. Spero che le parole di Gino Cecchettin possano lasciare un segno in ciascuno di voi e che da oggi possiate sentirvi ancora più consapevoli del valore delle relazioni umane e del rispetto reciproco”.
Il sindaco Serfilippi, dopo aver ringraziato il preside e i docenti, ha evidenziato l’importanza dell’ascolto e della consapevolezza: “Oggi avete l’opportunità di fare domande, chiedere, parlare con chi ha vissuto una grande tragedia e, sicuramente in maniera veramente difficile, mette a disposizione la propria esperienza per far sì che si crei cultura. Una cultura del rispetto tra le persone, tra uomo e donna. Faccio i complimenti di nuovo a voi rappresentanti di istituto per aver organizzato questo momento così significativo”.
L’incontro è stato introdotto dalla lettura di alcuni brani del libro, curata dagli studenti rappresentanti di Istituto e dalla classe 4C Linguistico, con il coordinamento delle docenti Patti, Bravi e Di Sipio.
Cecchettin, sollecitato dalle numerose domande degli studenti, ha affrontato un tema fondamentale con parole cariche di significato: “Amore non è violenza. Serve il coraggio di intervenire. Ho perso 30 anni di emozioni. Siamo esseri umani, e la paura, la vergogna, il timore esistono. È fondamentale farsi aiutare dagli amici, salvaguardare la propria vita e non restare intrappolati nella zona di comfort. Perché il vero amore va oltre, va oltre la gelosia. Non esiste il romanticismo tossico. Non esiste ‘è geloso, quindi significa che mi ama’. Quando in una relazione viene negata la libertà, c’è violenza. L’amore non è possesso”.
Cecchettin ha poi ribadito l’importanza di un’educazione sentimentale, che aiuti le nuove generazioni a comprendere il vero significato dell’amore e del rispetto: “Insegnare ad amare è fondamentale: è un percorso che dobbiamo affrontare nel modo migliore. Non dovrebbero esserci episodi di isterismo. Rispettare il prossimo significa riconoscere il valore di ogni individuo e impegnarsi a costruire relazioni basate sull’ascolto e sulla comprensione. Dobbiamo sempre chiederci come vorremmo essere trattati noi e agire di conseguenza”.
L’evento è stato un momento di grande riflessione per la comunità fanese, che ha accolto con profonda partecipazione il messaggio di Gino Cecchettin. Il suo appello invita a non restare indifferenti, ma a lavorare insieme per costruire una società più consapevole, capace di prevenire la violenza attraverso il dialogo, il sostegno reciproco e un cambiamento culturale profondo.
Gino Cecchettin a Fano