Fano (PU) – “Ci sono circa 23 negozi che stanno chiudendo o hanno già chiuso lungo il corso di Fano. Questa eradicazione commerciale è il frutto di molti errori e di alcune tendenze economiche che hanno impattato sui consumi. Gli acquisti on line hanno fatto la loro parte, ma basta un veloce sguardo a città a noi vicine per rendere evidente come la radicale guerra al centro con una vera e propria criminalizzazione introdotta da alcune minoranze per il divieto di arrivare in città con l’auto, abbia sfavorito i consumi e anche la frequentazione del nostro centro storico”. Ad evidenziare un problema piuttosto importante per la Città della Fortuna è il gruppo Consigliare della Lega Fano.
“Ancora oggi – specificano i leghisti – di fronte alle chiusure in massa dei negozi ci sono alcuni, per fortuna pochi, che cercano di sfavorire la città disincentivandone in tutti i modi la frequentazione salvo che in bicicletta. La miopia di alcune persone che vivono nel privilegio di poter arrivare a passo di bicicletta sfavorisce le migliaia di lavoratori che per distanza dalla abitazione certamente non possono andare a fare la spesa e tornare con la bicicletta con le buste; pertanto, – delineano ancora – questa criminalizzazione porta a lungo termine all’abbandono della frequenza commerciale ed ha impattato sui consumi. Il risultato di questi dieci anni di errori è soltanto uno, che le famiglie con l’auto vanno a fare shopping nei centri commerciali talvolta anche fuori Fano mentre qualche fortunato può permettersi di continuare a dire che il centro storico non deve avere parcheggi perché si favorisce il traffico. La miopia appunto sta portando ad un risultato drammatico con il centro che è diventato un luogo abbandonato e infrequentabile”.
“Non basta – spiega la Lega Fano – poterci passeggiare la domenica o farci un giretto con la bici per far sopravvivere le botteghe artigiane e i negozi, serve poterci arrivare facilmente, serve poter parcheggiare comodamente e tradurre a piedi le proprie buste di acquisto. Il nostro dibattito cittadino in questi ultimi dieci anni è andato in senso opposto anziché favorire il parcheggio e far fruire il salotto buono, si è voluto renderlo un luogo per pochi, per coloro che ci fanno un giretto, peccato che molti, la maggioranza che vive nei quartieri di periferia non può andare in bici a fare gli acquisti”.
“L’abbandono – affermano ancora – è sotto gli occhi di tutti. Come più volte ricordato l’unico parcheggio, sempre pieno, fatto in questa città risale al 2006 quando un giovane assessore al patrimonio Mirco Carloni riapriva la ex caserma Paolini da allora nulla più. Solo proclami e promesse. Cogliamo – concludono – con grande favore l’azione della Giunta e del Sindaco Luca Serfilippi che invece senza ipocrisie biciclettare sta trovando soluzione per riportare il centro storico anche alla sua funzione commerciale. Chi pensa che senza negozi si possa vivere meglio si sbaglia e laddove non si sono trovati parcheggi idonei, le città storiche sono state abbandonate. Noi siamo con i commercianti e gli artigiani che credono nel selciato e faremo di tutto per valorizzarlo”.