Fano (PU) – “Nella gara per il primato del centrosinistra trasformatasi in una lotta a chi la combina più grossa, e quando siamo oramai giunti all’ultimo atto di una amministrazione che si è contraddistinta più per polemiche ed inciampi che per le cose fatte, non poteva mancare il guizzo del campione, il colpo di classe per cercare gloria nella storia della città, perché ciò che si è consumato negli ultimi giorni è amministrativamente parlando, veramente incredibile”. A sostenere questo sono i parti di centrodestra
“Dopo due anni di annunci, – spiegano – quando il nuovo PRG sembrava oramai essere diventato un mistero, ecco arrivare ‘finalmente’ l’agognato lascito dell’era Seri, dapprima declinato attraverso incontri di presentazione della commissione, in cui si è parlato tanto di forma e mai di contenuti, poi infine martedì 7 Novembre i consiglieri comunali hanno ricevuto con la convocazione del consiglio comunale per il 14 Novembre il relativo materiale, costituito da centinaia di documenti e tavole tecniche”.
“Solo quattro giorni, – ribadiscono Lega, Fdi, Udc e Forza Italia – per studiare, analizzare e confrontare quanto inviato con i dati già messi a disposizione in precedenza, ma senza tabelle in cui sono evidenziate le differenze e soprattutto, udite udite, il richiamo nella delibera principale di documenti che “seppure non allegati fanno parte integrante e sostanziale del presente atto”. Insomma, una delibera NULLA. E dire che la fretta con cui si vorrebbe approvare il nuovo PRG appare assolutamente immotivata, semplicemente perché l’entrata in vigore dal primo gennaio del PUG non blocca nulla, quindi tanta fretta, per questa adozione serve solo a chi deve poter dire prima delle primarie di aver portato a casa il risultato?”
“Alla luce di queste gravi mancanze, – concludono – abbiamo manifestato al segretario comunale e al Prefetto la impossibilità per i consiglieri di esercitare le proprie funzioni relative all’incarico rivestito, violando quello che in gergo viene definito IUS officium. Mettere il bavaglio alla minoranza attraverso la materiale impossibilità di osservare ed emendare, costituisce grave lesione dei diritti alla stessa spettante nella qualità appunto di consigliere comunale, e tutto questo per mere ragioni di carattere elettorale e ‘propagandistico’. Tutto ciò è inaccettabile e pertanto i consiglieri unitamente alle segreterie di partito tuteleranno a pieno i propri diritti che di fatto non sono altro che i diritti dei cittadini”.