Fano (PU) – “Vogliamo esprimere la nostra opposizione alla costituzione dell’azienda speciale dei servizi sociali proposta dal Comune di Fano, in maniera poco trasparente, prepotente e autoritaria. Riteniamo che questa sia una iniziativa fortemente viziata politicamente realizzando una nuova concentrazione di potere che si aggiunge alla presenza di Dirigenti ‘amici e vicini’ se non provenienti, pur con regolare concorso, dalle gerarchie di partito. Vedremo in seguito il probabile realizzarsi di questa previsione”. Un’opposizione congiunta quella di Lega Fano, Udc, Foza Italia e Fratelli d’Italia.
In seguito, i punti contestati dal centrodestra di Fano:
Mancanza di trasparenza
“Finora, il processo di creazione dell’azienda speciale dei servizi sociali è stato caratterizzato da una mancanza di trasparenza. La comunità non è stata adeguatamente informata o coinvolta nelle decisioni relative a questa nuova entità, il che solleva domande sulla responsabilità e sull’accesso alle informazioni. Tenere segreto e nascosto, sia lo statuto che l’atto costitutivo dell’ASP, non costruire il soggetto titolato alla gestione del Welfare con una co-progettazione e condivisione delle finalità con tutti i soggetti sociali, ma scegliere solo alcuni soggetti amici, la totale mancanza di condivisione con i cittadini che solo grazie alla denuncia e alla presentazione del consiglio Comunale monotematico da parte delle opposizione hanno avuto ribalta e luce, sono tutte criticità sulla trasparenza che un amministrazione pubblica non può tenere. Possibile diminuzione della qualità dei servizi: Esistono preoccupazioni legittime riguardo alla possibile diminuzione della qualità dei servizi sociali forniti alla comunità. Il sociale non è Burocrazia, non è un mero processo amministrativo. Quando le operazioni vengono trasferite a un’azienda speciale, con un unico amministratore che gestisce svariati milioni di euro, il troppo focus sulla redditività e sul risparmio di risorse invece che sulla appropriatezza del servizio sociale, potrebbe mettere a rischio la qualità e l’efficacia dei servizi forniti”.
Potenziale impatto sul personale
“L’istituzione di un’azienda speciale dei servizi sociali potrebbe comportare cambiamenti nelle condizioni di lavoro e nelle retribuzioni del personale, il che potrebbe influire negativamente sulla loro motivazione e sul loro impegno nell’aiutare le persone più vulnerabili della nostra comunità”.
Mancanza di responsabilità pubblica
“Una delle nostre principali preoccupazioni riguardo all’azienda speciale dei servizi sociali è la mancanza di responsabilità pubblica. Questa entità potrebbe non essere soggetta alla stessa supervisione e agli stessi controlli pubblici che garantiscono la trasparenza e l’accountability anche da parte degli eletti nel Consiglio Comunale. Alternative possibili non esplorate: Riteniamo che ci siano alternative possibili alla creazione di un’azienda speciale dei servizi sociali che dovrebbero essere esaminate in modo più approfondito prima di procedere con questa iniziativa. Ma questo processo come dicevamo non è neppure iniziato, questa ASP è frutto di accordi fatti nelle segrete stanze del potere Comunale”.
“Per tutti questi motivi – concludono Brandoni, Pollegioni, Di Tommaso e Manocchi– chiediamo al Sindaco di Fano Massimo Seri di prendere in considerazione le nostre preoccupazioni e di coinvolgere attivamente la comunità, nella discussione e nella presa d’atto delle decisioni relative a questo importante passo. Mettere in approvazione il 25 settembre la costituzione dell’ASP che nessuno conosce a 5 mesi dalla fine di questo mandato elettorale è contro ogni logica democratica e di civile gestione della cosa pubblica e di certo non le fa onore. Vogliamo garantire che i servizi sociali nella nostra comunità rimangano di alta qualità, accessibili a tutti e soggetti ad un adeguato controllo pubblico”.