

Fano (PU) – Le vacanza pasquali sono finite e il prossimo obbiettivo è la stagione estiva. Ma come si presentano le spiagge fanesi? I bagnini sono già all’opera, intenti a eliminare i detriti presenti sul bagnasciuga. Ma sul lungomare di Fano, dalla Sassonia all’Arzilla, i lavori di manutenzione da fare sarebbero tanti, secondo gli operatori balneari. “Siamo i primi a partecipare ai finanziamenti per migliorare il lungomare – dice Luca Verni dell’hotel Angela in Sassonia -, ma vediamo ancora molta poca cura della zona da parte degli amministratori. Ad esempio, il progetto delle scogliere per evitare grosse mareggiate è rimasto solo un accenno”. Confermano la poca cura anche i titolari dei Bagni Carlo: “La manutenzione delle spiagge spetta ai privati e fin qui siamo d’accordo. Ogni bagnino si dà da fare a riguardo, ma tutto quello che c’è intorno è di proprietà pubblica: per ora si sta lavorando alla potatura delle piante dei piccoli giardinetti sul viale, un lavoro che era da tanto che il Comune non faceva. Ma al tendone, che è in condizioni penose, chi pensa? Anche il parcheggio dietro l’università di biologia è pieno di detriti e la sporcizia si vede dalla passeggiata del Lisippo. C’è mancanza di impegno, ogni volta si fanno i lavori a metà”. Le lamentele non mancano nemmeno al Lido: “La passeggiata è diventata il proseguo della spiaggia – racconta Chiara Ceccopieri dell’Hotel Astoria perché quest’anno il Comune non ha nemmeno provveduto a mettere le barriere che impedivano alla sabbia di arrivare fino alla passerella. Il vento non si può bloccare ma, con le giuste misure, di sicurezza si eviterebbe tutta questa sabbia sull’asfalto, che ostruisce i tombini delle fogne e rovina le aiuole, che necessitano di continui lavori di riparazione. Non è molto accogliente come lungomare”. Anche Daniele Renzoni dei Bagni Lido Due punta il dito sul fatto che il lungomare non sia molto ospitale: “Ci sono tante piccole accortezze che renderebbero tutto esteticamente più carino: i bidoni dell’immondizia sono rotti e mal tenuti, il porticato dove si parcheggiano le bici cade a pezzi ed è pericoloso; il verde c’è, ma non ci sono fioriere per renderlo più vivace. Basterebbe fare un giro sul litorale romagnolo per rendersi conto di come si dovrebbe fare. Anche Pesaro è molto più curata di Fano. Non basta mandare l’Aset a ritirare i detriti che ogni bagnino raccoglie per rendere le spiagge belle, ci vuole più premura”. Premura e collaborazione assenti anche per l’Arzilla Beach Village: “C’è tanta indifferenza – spiega Umberto Cazzola, gestore della spiaggia -. Le mareggiate hanno provocato grossi danni e a noi spetta il doppio del lavoro. Stiamo ancora aspettando che vengano a ritirare i detriti. L’ingresso alle spiagge è maltenuto, la situazione del torrente non è cambiata. Fano è una delle poche città a cui la custodia delle spiagge compete solo ai privati, che non possono contare su altri aiuti”. “Noi operatori turistici facciamo del nostro meglio ma la gente non è cieca, si accorge di quello che non va – raccontano dai Bagni Arzilla -. Promesse su promesse dette e non mantenute. L’ingresso per i bagni dell’Arzilla è unico ed è tenuto molto male: si affaccia su un torrente che doveva essere depurato da mesi, su un ponte ferroviario che si riempie di fango e non viene mai pulito”.