Fano (PU) – Se tra qualche anno arriveranno nei nostri campionati dei talenti provenienti da Colombia e Polonia, forse parte dei meriti saranno anche del fanese Luca Spendolini, scelto dalla Juventus per prendere parte ai camp estivi in giro per il mondo che la società bianconera organizza per scoprire nuovi calciatori in erba.
Spendolini, ormai da anni nello staff dell’Asd Piccoli Campioni Fano, ha risposto presente alla chiamata della “vecchia signora” e, appena tornato, racconta così la sua esperienza: “Sono orgoglioso di aver messo a disposizione di tanti ragazzi le mie conoscenze e la mia professionalità. Sia in Colombia che in Polonia ho passato dei giorni indimenticabili e altamente formativi per la mia carriera di allenatore. Ho avuto a che fare durante la tournèe con oltre 160 ragazzi ad ognuno dei quali spero di aver trasmesso la mia passione per questo sport e, cosa più importante, di aver insegnato cosa significhi il rispetto per i compagni e gli avversari”.
Dal 3 all’11 luglio in Colombia e dal 16 al 31 in Polonia, Spendolini ha portato avanti quello che è il progetto “J Academy”, aperto ai giovani dai 5 ai 17 anni che, indipendentemente dal loro livello di gioco, vogliano indossare almeno una volta la maglia bianconera in un contesto meno impegnativo e selettivo rispetto a quello del Settore Giovanile. “Il metodo – racconta Spendolini – comprende sia l’insegnamento e lo sviluppo delle abilità calcistiche, sia la formazione educativa, portando così i bambini a diventare dei giovani ragazzi, partendo dall’introduzione al gioco fino alla maturità, non solo fisica. Questo progetto è nato per portare i colori, il metodo e valori Juventus in tutto il mondo con l’obiettivo di divertirsi, divertire e condividere.”
“Sia in Colombia che in Polonia ho visto un buon livello tecnico. Le uniche problematiche – scherza il 42enne fanese – le ho riscontrate nella lingua. Prima di partire mi sono dovuto studiare bene sia lo spagnolo che l’inglese e nonostante qualche difficoltà iniziale alla fine sono riuscito a farmi capire, anche perché durante entrambi i viaggi sono stato affiancato da un Head Coach professionista, una figura che durante l’anno allena e scova talenti per la Juventus in giro per il mondo”.