Pesaro – A partire da domani – martedì 1 giugno, le oltre 8mila attività tra ristoranti e bar della nostra Regione che dal 26 aprile scorso sono state impossibilitate a lavorare a regime a causa del divieto di somministrare cibi e bevande all’interno dei locali, riapriranno finalmente i battenti.
“Sono stati mesi drammatici per il comparto della somministrazione, ma finalmente si comincia a guardare con fiducia ai prossimi mesi – sottolinea Marco Arzeni, Segretario Confcommercio Fano -. In tutto il Paese c’è una grande voglia di ripartire, gli italiani hanno voglia di riprendere in mano le loro vite e riappropriarsi dei luoghi della socialità. E’ proprio per sottolineare questa esigenza che Fipe ha presentato i giorni scorsi una campagna di comunicazione con lo slogan #ilsolito, che intercetta il desiderio di milioni di italiani di tornare a frequentare e vivere i locali delle loro città. #Ilsolito si riferisce ai prodotti che gli italiani amano e consumano e, allo stesso tempo, vuole evocare anche il gesto quotidiano, l’esperienza della socialità, il rapporto di fiducia con l’esercente, che un anno di rinunce e limitazioni non hanno fatto dimenticare agli italiani. Ecco perché confidiamo in un rimbalzo molto positivo dopo questo lungo periodo di privazioni e solitudine. Rimane, tuttavia, un’incognita che rischia di compromettere questa ripresa: mancano all’appello circa 150mila lavoratori su tutto il territorio nazionale e sicuramente qualche migliaio anche nel nostro territorio. In particolare stiamo parlando di tutti quei lavoratori a tempo indeterminato che nel corso dello scorso anno, a causa dei troppi impedimenti imposti alle nostre attività, hanno preferito cambiare lavoro e interrompere i loro contratti. Si tratta di cuochi, camerieri, bar tender di lunga esperienza, attorno ai quali, spesso, sono state costruite intere imprese. A questi si aggiungono altri lavoratori che lo scorso anno erano impiegati a tempo determinato e che oggi, anche alla luce dell’incertezza sul futuro, potrebbero preferire strumenti di sostegno al reddito, invece di un vero impiego. Se fino agli anni scorsi – conclude il Segretario Arzeni – riscontravamo una mancanza di collaboratori di qualità oggi purtroppo vediamo proprio la mancanza di numeri per le nostre imprese. Per invertire questo trend e rendere nuovamente la ristorazione attrattiva soprattutto per le figure più professionalizzate, è importante che la politica dia un segnale di fiducia, ribadendo che il processo di riapertura sarà irreversibile anche a lungo termine, senza paura per nuove chiusure così come sono necessari incentivi per le assunzioni e una rivalutazione di queste professioni”.