

Fano (PU) – Sono state depositate questa mattina all’ufficio protocollo del Comune le 1010 firme raccolte per la petizione “Salviamo l’estate alla Corte Malatestiana” ideata dal medico fanese Paola Giovanelli. L’iniziativa, ha coinvolto in soli 16 giorni centinaia di cittadini contrari allo spostamento degli eventi “sotto le stelle” dalla location adiacente a piazza XX Settembre al cortile del Sant’Arcangelo prevista dall’Amministrazione comunale.
L’assessore alla Cultura Stefano Marchegiani aveva infatti precisato che la scelta era dovuta a “un intervento di ristrutturazione non più prorogabile alla Corte”. Lo spazio, una volta sistemato, completerà il progetto che il Comune ha detto di voler presentare entro 6 mesi e che comprenderà il Museo, i giardini Leopardi e la stessa Corte che, completata da panchine e giardino all’italiana, “tornerà ad essere vissuta dai fanesi”.
Ma Giovanelli e gli altri firmatari non sono d’accordo: “Credo sia possibile far convivere le esigenze archeologiche e culturali del museo con quelle artistiche. Un’idea potrebbe essere quella di prevedere un biglietto unico che consenta di assistere a uno spettacolo e di accedere alla pinacoteca e al museo”. Giovanelli ha poi aggiunto: “Speriamo che l’attenzione dei fanesi per questa battaglia non cali con il passare del tempo. Mi auguro si possa creare un comitato di controllo che supervisioni le scelte in ambito culturale che vengono fatte in città”.
Dello stesso parere anche Filippo Bacchiocchi, titolare del Caffè Aurora e presidente del comitato Apriamo il Centro: “E’ stato un provvedimento calato dall’alto. Una decisione che l’Amministrazione ha preso senza alcuna condivisione e senza neanche coinvolgere il Consiglio comunale. Mi chiedo: a chi giova spostare gli eventi al Sant’Arcangelo, un posto decentrato e, di certo, molto meno suggestivo? Le spese coperte per sistemare il cortile della scuola non potevano essere sostenute per sistemare la Corte e prevedere palchi e sedute mobili?”.
Bacchiocchi ha concluso ricordando anche le “negative ripercussioni economiche che subiranno sia gli esercenti della piazza, sia quelli delle zone limitrofe”.