Ancona – L’intesa tra Regione Marche e Fondazione Ferrovie dello Stato riaccende la Fabriano-Pergola: da lungo tempo chiusa, la linea ferroviaria riprenderà a correre dopo l’estate, con un treno turistico che partirà da Ancona e farà scalo a Fabriano prima di raggiungere Sassoferrato e Pergola. Un primo passo, sorretto da un milione di euro di investimenti a cui se ne aggiungeranno altri 10, verso l’obiettivo di una linea sub-appenninica, che dovrà unire Fano a Civitanova passando per Urbino, Fabriano, Camerino, Macerata.
Soddisfatte del risultato raggiunto le tre esponenti pentastellati Patrizia Terzoni (Camera dei Deputati), molto attiva sul tema delle infrastrutture, Simona Lupini e Marta Ruggeri, consigliere regionali delle Marche elette rispettivamente a Fabriano e Fano.
“Finalmente riparte la Fabriano-Pergola: è un risultato molto importante aver avviato in tempi rapidi questo nuovo progetto. La tratta è di esclusiva competenza della Regione, e una sinergia forte ci permetterà di avviare una bella opportunità di rilancio turistico, che può essere il punto di partenza per potenziare la mobilità dolce nelle aree interne”, è il commento di Patrizia Terzoni, che a novembre 2020, fiutata l’opportunità di un cambio di rotta nelle politiche regionali sui trasporti, aveva messo in contatto il direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato, Luigi Cantamessa, con l’assessore Baldelli.
Rilanciano Simona Lupini e Marta Ruggeri: “Il nostro obiettivo è chiudere quel gap di infrastrutture tra entroterra e costa che ci penalizza a livello economico, sociale e turistico. Alla riattivazione della Fabriano-Pergola, dovranno seguire gli altri investimenti necessari per completare la Sub-Appenninica, la linea che unirà Urbino, Fabriano, Macerata e Camerino alla costa” – un volano per il turismo e per le opportunità di lavoro, specialmente se si lavorerà in sinergia con altre forme di mobilità dolce, come le ciclovie, sottolineano le consigliere regionali – “Un buon coordinamento tra enti e territori potrebbe attivare percorsi ciclabili che partendo dalle varie fermate permettano di attraversare e ammirare il nostro bellissimo Appennino, naturalmente senza intaccare il sedime ferroviario”.
Un percorso che incrocerà necessariamente la dimensione dello sviluppo sostenibile: “Il rilancio delle aree interne deve avvenire sempre in un’ottica di sostenibilità, ambientale e sociale: gli investimenti sulla ferrovia creeranno connessioni green e porteranno flussi turistici e di spostamento sostenibili. La Regione, che ha la competenza sulla tratta, deve credere in questa opportunità: è l’occasione, finalmente, di ricucire le Marche”, concludono le esponenti del Movimento 5 Stelle.