New York – La Befana quest’anno è arrivata anche a New York e ha portato una novità: da domenica scorsa, infatti, è scattato il controverso “congestion pricing”, ovvero un pedaggio per tutte le auto che entrano a Manhattan, dalla Sessantesima Strada in giù. E New York è la prima città degli Stati Uniti ad introdurre una tassa per i veicoli che transitano nelle strade del centro. Il pedaggio, inizialmente previsto a 15 dollari e poi ridotto a 9 dollari (con tariffe differenziate in base agli orari), ha come obiettivo quello di ridurre il traffico e di raccogliere fondi per il miglioramento della rete dei trasporti pubblici. Il progetto, di cui nella Grande Mela si dibatte da decenni, è stato fortemente sostenuto dalla Governatrice dello Stato di New York, la democratica Kathy Hochul, e dovrebbe generare 15 miliardi di dollari da destinare all’Autorità metropolitana dei trasporti (Mta), che ha di fatto introdotto il provvedimento.
L’introduzione del pedaggio ha già subìto, negli anni, una lunga serie di ritardi e cause legali ma, secondo le previsioni, dovrebbe ridurre notevolmente il numero di veicoli che entrano quotidianamente nella zona interessata. “Si avranno come minimo 80 mila veicoli in meno che entreranno nella zona ogni giorno, portando ad una diminuzione di traffico in quello che è, attualmente, uno dei distretti più trafficati degli Usa”, si legge sul sito della Mta.
Quel che è certo è che, finora, il “congestion pricing” ha portato con sé polemiche e malumori destinati a non placarsi facilmente. L’ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, che quando era in carica si era dichiarato favorevole alla proposta, nelle scorse settimane ha invece espresso parere negativo. Cuomo, che secondo i soliti bene informati potrebbe candidarsi alle prossime elezioni come sindaco della Grande Mela, ha infatti dichiarato che, data la situazione attuale, una misura del genere potrebbe danneggiare la ripresa economica della città post pandemia.
Ma Cuomo non è l’unico a storcere il naso davanti alla proposta. Se, infatti, in molti ringraziano perché con meno veicoli in centro l’aria tornerà ad essere più pulita e le strade meno trafficate, c’è chi vede il pedaggio come una mossa che penalizza i meno abbienti e c’è chi considera paradossale che Hochul voglia incentivare i newyorchesi ad utilizzare quei trasporti pubblici di cui lei stessa non riesce a garantire la sicurezza. In effetti, l’ultimo atto di una lunga scia di violenza nella metro della Grande Mela risale a poche ore dopo l’entrata in vigore del pedaggio, quando un uomo è stato accoltellato in una stazione del Bronx.
Nel mezzo della mischia, non poteva mancare il presidente eletto Donald Trump il quale, nei mesi precedenti, si era già espresso al riguardo, definendo il pedaggio “la tassa più regressiva conosciuta dall’umanità”. Lo scorso agosto aveva promesso che l’avrebbe eliminata, se fosse stato eletto. Il “congestion pricing” metterebbe New York in svantaggio rispetto ad altre città e stati concorrenti, causando la fuga di molte imprese, aveva inoltre dichiarato. Adesso la partita è aperta; a Trump la prossima mossa.