Roma – Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso in un raid di Israele a Teheran: lo ha riferito l’organizzazione palestinese, in una dichiarazione diffusa stamane. L’assassinio sarebbe stato compiuto ieri in occasione del giuramento del nuovo presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian. Haniyeh, ha aggiunto Hamas, è stato ucciso in un raid “sionista” che ha colpito la sua “residenza” a Teheran. Secondo l’emittente Al Jazeera, i fatti sono stati confermati dai Guardiani della rivoluzione e dalle televisioni dell’Iran.
Il “sangue” di Ismail Haniyeh “non sarà sprecato”: lo ha detto Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli Esteri dell’Iran, dopo l’assassinio del capo di Hamas in un raid a Teheran che sarebbe stato condotto da Israele. Il responsabile ha sottolineato l’impegno della Repubblica islamica a supporto della “resistenza palestinese”. Condanne dell’uccisione sono giunte anche da Turchia e Russia. Secondo una nota del ministero degli Esteri di Ankara, l’assassinio di Haniyeh “dimostra ancora una volta che il governo israeliano di Benjamin Netanyahu non ha alcuna intenzione di ottenere la pace”. L’uccisione del capo di Hamas è stata denunciata come “assassinio politico inaccettabile” anche da Mikhail Bogdanov, viceministro degli Esteri della Russia. Secondo il dirigente, che ha parlato con l’agenzia di stampa Novosti, quanto accaduto a Teheran determinerà “una ulteriore escalation delle tensioni”.