Milano – Circolazione ferroviaria ferma nel nodo di Milano per verifiche tecniche alla linea elettrica. Lo fa sapere Rfi in una nota dove si precisa che sono interessate da ritardi e cancellazioni le linee Milano-Genova, Milano-Bologna e Milano-Venezia. La circolazione è invece regolare sulla linea Milano-Torino. Molti treni che dovevano partire hanno un’ora di ritardo o più, e alcuni sono stati cancellati. La circolazione ferroviaria è in graduale ripresa per i collegamenti da e per Venezia e Genova. Sono ancora in corso le verifiche tecniche alla linea elettrica per i collegamenti da e per Bologna.
In una nota Trenitalia spiega che “stamattina, poco prima delle 8, si è verificato un problema tecnico alla linea elettrica che ha interessato una parte dei binari di Milano Centrale. Le cause sono in corso di accertamento. I collegamenti da e per Venezia, Bologna e Genova sono stati fortemente rallentati e, per limitare i disagi, alcuni treni hanno effettuato la fermata nelle altre stazioni milanesi o hanno subito limitazioni di percorso. La linea da e per Torino è stata sempre attiva. I tecnici di RFI sono intervenuti per effettuare le opportune verifiche tecniche alla linea elettrica e dalle 10.30 la circolazione ferroviaria è ripresa gradualmente per i collegamenti da e per Venezia e Genova, mentre è in corso l’intervento dei tecnici di RFI per ripristinare la piena funzionalità anche della linea elettrica per i collegamenti da e per Bologna. Potenziata l’assistenza, anche con kit e generi di conforto, e le informazioni a bordo treno e in tutte le stazioni interessate dai ritardi. Trenitalia ha disposto il rimborso integrale del biglietto per tutti i passeggeri che hanno rinunciato al viaggio o che non sono riusciti a partire o arrivare a destinazione”.
TUTTI CONTRO SALVINI
L’ennesimo caos treni è diventato un caso politico. “Ritardi e cancellazioni anche oggi.Trenitalia suggerisce di evitare spostamenti. E intanto l’unico spostamento che interessa al ministro Salvini è il suo, al ministero degli Interni – dice la segretaria del Pd, Elly Schlein. – Il peggior ministro dei Trasporti della storia che si preoccupa solo di come passare da una poltrona all’altra mentre l’Italia non riesce a muoversi per viaggiare, andare a lavorare o a studiare. Un disastro”.
“Con questo Governo -scrive in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato Avs – cancellazioni e ritardi sono ormai all’ordine del giorno. Mentre il ministro Salvini è impegnato con la costruzione del ponte sullo Stretto, che costerà agli italiani 14 miliardi di fondi pubblici, il trasporto in questo Paese è letteralmente al collasso. Tutto questo mentre il Fondo nazionale per il trasporto rapido di massa è stato azzerato. Una vergogna. La premier Meloni dovrebbe seriamente pensare di dimissionare Salvini, il peggior ministro dei Trasporti di sempre”.
Per Giuseppe Conte “il ministro dei Trasporti Salvini forse si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare. Dovrebbe invece avere lo sguardo ben saldo sulle nostre stazioni ferroviarie: oggi un’altra giornata nera di ritardi dei treni nell’indifferenza più totale. Mentre circa 15 miliardi vengono congelati fra annunci e propaganda sul progetto del Ponte sullo Stretto, vecchio e pieno di criticità, i trasporti per gli italiani sono un inferno quotidiano”, scrive su Facebook il presidente del M5S.
“Mentre imperversano gli attacchi informatici russi, l’Italia va di nuovo in tilt sui trasporti”, dice Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato. “Non sappiamo ancora se le due cose hanno o meno una loro connessione. Quello che sappiamo è che ancora una volta migliaia di viaggiatori vengono bloccati a causa dell’insipienza e dell’incapacità di programmazione. Ora vediamo se Salvini riuscirà a dare la colpa a un chiodo, alle cavallette, a una tremenda inondazione, al terremoto, alla sinistra cattiva o a chissà cos’altro anziché prendersi la responsabilità come farebbe chiunque che non fugge davanti ai problemi”, conclude Borghi.