

Roma – Fuga di documenti e chat con dati sensibili. L’amministrazione americana, nelle ultime ore, è stata travolta dalle polemiche per due nuovi casi di mala gestione, che sfocia nell’incompetenza. Il primo, è quello rivelato dal Washington Post. Secondo il quotidiano infatti, sia sotto la guida di Joe Biden che di Donald Trump, funzionari governativi avrebbero condiviso in modo improprio documenti sensibili con migliaia di dipendenti federali, tra cui planimetrie potenzialmente riservate della Casa Bianca. Secondo quanto emerso, i dipendenti della General Services Administration, l’agenzia che fornisce supporto amministrativo e tecnologico a gran parte della burocrazia federale e gestisce il portafoglio immobiliare del governo, avrebbero inavvertitamente condiviso una cartella di Google Drive contenente i documenti sensibili con l’intero personale della GSA, che ammonta a oltre 11.200 persone. Sulla vicenda, la scorsa settimana è stato fatto rapporto ed è stata aperta un’indagine sull’incidente informatico.
Ma la gestione delle informazioni è finita sotto la lente d’ingrandimento della stampa americana, anche per un altro episodio legato, questa volta, all’amministrazione Trump. Secondo il New York Times, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, avrebbe condiviso in una chat privata su Signal, informazioni dettagliate dei piani di attacco in Yemen contro i ribelli Houthi. Nella chat, erano presenti anche sua moglie, suo fratello e il suo avvocato. Su questi ultimi, il Nyt, scrive che entrambi lavorano al Pentagono, e non erano in diritto di essere messi a conoscenza di quelle informazioni. Hegseth, torna così nell’occhio dello scandalo dopo aver attirato l’attenzione il mese scorso, sempre a causa di un’altra chat su Signal, in cui aveva inserito per errore il caporedattore della rivista The Atlantic. Anche qui, erano stati condivisi i dettagli sugli attacchi aerei ai ribelli Houthi.