Roma – Dopo il 25 dicembre, in cui viene ricordata la nascita di Gesù, oggi 26 dicembre si celebra Santo Stefano, venerato come protodiacono e protomartire.
Secondo la tradizione cristiana, Santo Stefano è stato il primo martire della storia, ossia la prima persona morta per la sua fede in Gesù. Proprio per il fatto di essere stato il primo dei martiri cristiani, la sua festa liturgica si celebra il 26 dicembre, subito dopo il Natale che celebra la nascita di Cristo. La sua vicenda è raccontata in parte negli Atti degli Apostoli, nel Nuovo Testamento. Stefano è stato il primo dei sette diaconi scelti dai cristiani perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede. In breve tempo divenne un predicatore cristiano e per questo attirò l’attenzione dei farisei: arrestato dalle autorità religiose locali e ritenuto colpevole di blasfemia, venne condannato a morte. La pena per tale reato era la lapidazione. In un discorso tenuto nel 425, sant’Agostino riferisce che, subito dopo il ritrovamento a Gerusalemme del corpo di santo Stefano, nel 415, iniziarono a verificarsi miracoli nei suoi luoghi di culto.
Il colore della veste indossata dal sacerdote durante la Messa in questo giorno è il rosso, come in tutte le occasioni in cui si ricorda un martire. La celebrazione di Santo Stefano, come giorno festivo, venne introdotta in Italia nel 1947: lo scopo era quello di creare un periodo di pausa più lungo per le famiglie, come avviene con il Lunedì dell’Angelo subito dopo Pasqua.