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DIRE – Cyberbullismo e molestie sui social: “traumi digitali” per 7 ragazzi su 10
- 7 Febbraio 2025
Roma – In occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, celebrata il 7 febbraio, l’Associazione Social Warning – Movimento Etico Digitale Aps, presenta i risultati della survey 2024 condotta dall’Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale coinvolgendo oltre 20.000 studenti e 7.000 genitori. Lo studio ha analizzato le esperienze di oltre 2.000 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni offrendo una fotografia dettagliata sull’uso di internet e dei social media, evidenziando sia le opportunità che i rischi per le nuove generazioni.
ALLARME CYBERBULLISMO E INTERAZIONI INDESIDERATE, ANCHE A SFONDO SESSUALE
Il cyberbullismo rimane una delle più gravi minacce online, con il 37,9% degli intervistati che riporta esperienze di insulti e molestie. Sale però, in maniera preoccupante, la frequenza di episodi che riguardano situazioni inappropriate a sfondo sessuale e interazioni indesiderate, che hanno riguardato ben il 41,2% dei ragazzi. Frasi come “Mi sono sentita minacciata di morte su un social” “Un compagno ha condiviso un link a contenuti pornografici” “Mi hanno inoltrato una foto di nudo non richiesta”, descrivono in modo diretto il disagio e l’insicurezza vissuti dai giovani utenti. Le testimonianze raccolte evidenziano la gravità del fenomeno, con minacce di morte provenienti da profili falsi, molestie da parte di adulti che si fingono coetanei e la diffusione di contenuti inappropriati tra minori. Inoltre, il gaslighting – una forma di manipolazione psicologica – mina profondamente la fiducia e il benessere degli adolescenti, alimentando paura, sconforto e un senso di impotenza nella gestione delle situazioni vissute online.
LE CONSEGUENZE: ANSIA, INSICUREZZA E VERGOGNA
Sette giovani su dieci hanno vissuto esperienze online traumatiche, con conseguenze emotive significative. Il 35% ha riferito di aver sviluppato ansia persistente e una sensazione di vulnerabilità dopo l’episodio, mentre il 28% ha provato paura e insicurezza, arrivando persino a evitare internet per un certo periodo. Un ulteriore 9% ha vissuto un forte senso di vergogna e disagio, soprattutto in situazioni legate alla condivisione di contenuti personali o sessuali. Solo il 7% è riuscito a gestire prontamente la situazione grazie al supporto di adulti, strumenti di sicurezza o strategie personali. Questi dati sottolineano l’importanza di un’educazione digitale efficace per proteggere i giovani dalle esperienze traumatiche online.
LA DIPENDENZA DIGITALE E IL BISOGNO DI EQUILIBRIO
Il 31,7% dei ragazzi ammette di trascorrere ancora fino a 5 ore al giorno online, ovvero circa due mesi e mezzo all’anno. Oltre il 70% confessa una dipendenza lieve o moderata riconoscendo la necessità di un equilibrio tra vita online e offline. Metà degli intervistati ha cercato di ridurre il tempo trascorso su internet e l’83,6% esprime il desiderio di sperimentare un fine settimana senza connessione, indicando un forte bisogno di relazioni umane.
Per quanto riguarda i social, TikTok e BeReal hanno guadagnato terreno nel corso del 2024 (TikTok è usato dal 70,3% dei ragazzi), grazie alla loro immediatezza e autenticità, conquistando una porzione crescente del pubblico più giovane. Instagram mostra una leggera flessione, forse per la percezione di minore autenticità. L’uso crescente di social visivi indica un desiderio di auto-espressione, ma solleva preoccupazioni sulla pressione sociale e gli ideali di perfezione, spesso veicolati su questi canali.
Gregorio Ceccone, referente per l’Osservatorio Scientifico di Movimento Etico Digitale, ha commentato: “Questa gamma di emozioni racconta un panorama complesso, dominato da vissuti negativi che dimostrano quanto gli episodi online possano lasciare segni profondi sul benessere dei giovani. Una piccola parte di ragazzi riesce a fronteggiare le difficoltà grazie a strumenti di consapevolezza digitale o al supporto ricevuto da adulti competenti. Questo dato sottolinea l’importanza di un intervento pedagogico mirato: è urgente creare spazi di confronto nelle scuole e nelle famiglie, affinché i giovani non si sentano soli nel gestire le complessità del digitale. Solo così il digitale potrà trasformarsi da rischio a risorsa”.
LE 5 STRATEGIE ANTI-CYBERBULLISMO DEI GENITORI
Le 5 strategie dell’Associazione Social Warning – Movimento Etico Digitale Aps per aiutare i genitori a proteggere i propri figli dal cyberbullismo e situazioni inappropriate a sfondo sessuale:
Imposta la privacy insieme a loro: aiuta i tuoi figli a configurare le impostazioni di privacy sui social, limitando l’accesso ai profili solo a persone fidate e introducendo filtri contro contenuti inappropriati. Coinvolgerli in queste decisioni aumenta la loro consapevolezza. Insegna a bloccare e segnalare: mostra loro come bloccare utenti indesiderati e segnalare contenuti problematici. Spiega l’importanza di queste azioni per proteggere se stessi e la comunità online. Definite regole chiare insieme: stabilisci regole equilibrate per l’uso dei dispositivi, coinvolgendo tuo figlio nel processo. Questo rafforza il senso di responsabilità e la volontà di rispettarle. Mostra interesse per il loro mondo digitale: partecipa alle loro attività online e discuti apertamente dei rischi e delle opportunità del digitale, evitando atteggiamenti invasivi. Dialoga su affettività e rispetto: affronta temi come sessualità, affettività e consenso, sottolineando l’importanza del rispetto reciproco. Offri esempi pratici per gestire situazioni delicate.
UN IMPEGNO COLLETTIVO PER UN FUTURO DIGITALE PIÙ SICURO
Il presidente dell’Associazione Social Warning – Movimento Etico Digitale Aps Davide Dal Maso ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra istituzioni, scuole e famiglie: “La recente proposta di legge sulla Giornata Nazionale della Cittadinanza Digitale, ideata dell’Associazione Social Warning – Movimento Etico Digitale Aps e recentemente approvata in Senato rappresenta un passo fondamentale per rendere giovani e adulti dei cittadini più attivi e consapevoli anche nel digitale. La crescita di episodi negativi come il cyberbullismo e le interazioni inappropriate, anche a sfondo sessuale, sono un chiaro segnale d’allarme. Diventa necessario creare un ponte tra generazioni per facilitare l’educazione digitale e contrastare questo tipo di situazioni negative che hanno un forte impatto nella salute mentale in particolare dei più giovani”.