È la questione migratoria il tema su cui la larga convergenza tra Mario Draghi e Angela Merkel mostra delle crepe. Alla domanda in conferenza stampa su cosa non concordino, entrambi i leader citano le politiche migratorie. “Dovremo lavorare insieme e aiutarci l’un l’altro. Sulla Libia sosteniamo il processo di Berlino che dovrebbe vedere un maggiore impegno dell’Unione europea in quell’area. Serve sia a contenere i flussi di immigrazione illegali, ma anche a organizzare l’immigrazione legale e anche ad aiutare questi paesi a trovare la pace. Abbiamo vicinanza di vedute sulla dimensione esterna che significa ben maggior presenza della Ue nel Nord Africa, e non intendo solo Tunisia e Libia, ma anche in Sahel, Mali Etiopia, Eritrea. Occorre che la presenza della Ue sia più sentita in questa parte del mondo”, dice Draghi. Che aggiunge: “Ci sono poi i meccanismi di riallocazione. Si sta discutendo, i negoziati prenderanno del tempo ma c’è grande volontà di arrivare a una visione congiunta e di mutuo beneficio”. Merkel ammette che Italia e Germania sulla migrazione hanno “situazioni diverse. L’Italia è un paese di sbarco, noi siamo colpiti dai movimenti secondari. Ma siamo d’accordo sul modo in cui gestire questo fenomeno”.
“Il governo italiano è impegnato in riforme di sistema che rendano l’Italia più competitiva e sostenibile. Questo sarà l’impegno del governo, e continuerà nei mesi a venire. Per avere un’Europa più forte occorre un’Italia più forte. Angela sarà d’accordo”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa con la cancelliera Merkel.
“Mi adopererò perché la finale” degli Europei “non si faccia in un paese dove i contagi stanno crescendo”, risponde il premier Mario Draghi in conferenza stampa a chi gli chiede se si adopererà per spostare la finale degli Europei da Wembley dove stanno crescendo i contagi da variante Delta a Roma.