Bologna – No al ‘fai da te’ e no all’antibiotico, anche in presenza di febbre elevata, a meno che non lo abbia prescritto il medico. A dirlo, a tutti i genitori che a breve si troveranno alle prese con l’influenza stagionale, è il pediatra Claudio Olivieri, molto noto sui social. Il medico ha fatto un post su Instagram in cui mette in fila i suoi consigli su come comportarsi in caso di influenza. E in cui spiega quali sono i sintomi dell’influenza australiana che si sta diffondendo. La cosa più importante? Avere pazienza, perchè “i sintomi durano circa per sette- dieci giorni” e quello che è fondamentale è “il riposo a casa“, anche se non c’è più la febbre.
Ecco quali sono i sintomi dell’influenza australiana: febbre elevata; mal di gola; tosse secca; naso congestionato e starnuti; dolori muscolari e articolari; stanchezza e debolezza; nausea e vomito. E non durano poco, avverte Olivieri: “I sintomi possono durare 7-10 giorni, anche se nei bambini la stanchezza e la tosse possono durare più a lungo”.
Il principale consiglio del pediatra Olivieri è no al fai da te: “Evitare l’assunzione di antibiotico anche se la febbre è elevata. Bisogna ricordare che l’infezione è virale e che la febbre è un meccanismo di difesa. L’antibiotico viene prescritto dal medico solo se, dopo una valutazione, si sospetta una sovrainfezione batterica”.
“Per la febbre sono importanti i comuni antipiretici (paracetamolo o ibuprofene), rispettando le dosi in base al peso ed evitando di somministrarli insieme. È fondamentale l’idratazione. Non c’è bisogno di forzarli a mangiare (anche un adulto non ha tanta voglia di mangiare quando sta male)”, scrive Claudio Olivieri, che ricorda l’importanza dei “lavaggi nasali per consentire al bambino di respirare meglio”. E invita a moderare l’uso dell’aerosol, “indicato solo se vi è un coinvolgimento delle basse bei respiratorie”. Quello che invece è “fondamentale” è “il riposo a casa”. Ecco perchè: “Se il bambino è malato deve riposare, perché il suo corpo è debilitato e sta contrastando un’infezione. Voi, quando siete malati, avete voglia di giocare o di uscire a passeggiare?”. E aggiunge: “Il fatto che non abbia la febbre non vuol dire che sia guarito e, per l’influenza, il bambino è contagioso non solo prima della comparsa dei sintomi ma anche dopo”. Ultima raccomandazione :”Ovviamente, se avete un neonato o un bambino a casa, si raccomanda di non far venire amici o parenti in caso siano raffreddati o influenzati”.