Bologna – È morto Sammy Basso, il 28enne famoso per essere il più longevo malato di progeria al mondo. Si tratta di una malattia, molto rara, che causa invecchiamento precoce. Il giovane, originario di Schio, in provincia di Vicenza, avrebbe avuto un malore mentre si trovava in un ristorante. Era rientrato in Italia da poco da un viaggio in Cina. A diffondere la notizia è stata l’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.) che era stata fondata nel 2005 per diffondere le conoscenze sulla propria malattia e per promuovere la ricerca su di essa. Questo il messaggio postato sui social dall’associazione: “Oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa. Ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici nel rispetto del dolore in questo delicato momento di lutto”.
Sammy Basso ha avuto un malore mentre si trovava a cena a Villa Razzolini Loredan ad Asolo, in provincia di Treviso. La corsa dell’ambulanza e il tentativo di rianimarlo non sono serviti. Il 28enne si era laureato con 110 e lode in scienze naturali con indirizzo biologico molecolare all’Università di Padova nel luglio 2018. Aveva presentato una tesi sulle possibili terapie che potessero rallentare la sua patologia. Il 7 giugno 2019 era stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
È venuto a mancare nella notte in seguito a un malore Sammy Basso. Il 28enne di Schio (Vicenza), biologo e attivista, era affetto da progeria, rarissima sindrome che causa invecchiamento precoce. A darne notizia sui propri social è stata l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso onlus, fondata nel 2005 dallo stesso Basso.
“Un pensiero affettuoso e commosso per Sammy Basso, che ci ha lasciati a soli 28 anni”, scrive in un post su Facebook il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. “Grazie al suo coraggio e alla sua determinazione ha fatto conoscere al mondo la progeria, diventando un esempio di forza e speranza. Il suo impegno per la ricerca e la sua testimonianza rimarranno per sempre un patrimonio prezioso per tutti noi”, conclude il ministro.