Firenze – Condannati a tre anni, 2 mesi e 15 giorni per alcuni episodi di false fatturazioni. Assolti invece dall’accusa di bancarotta: questa la sentenza del processo di primo grado che ha visto come imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli, meglio conosciuti come “i genitori di Matteo Renzi“. Il tribunale di Firenze li ha quindi assolti dall’accusa più grave di bancarotta per il fallimento delle cooperative di volantinaggio Marmodiv, Delivery e Europe Service e ritenuti colpevoli per false fatturazioni. Assolta infine Matilde Renzi, loro figlia, nonché sorella, del leader di Italia Viva, su cui pendeva l’accusa di false fatture, perché “il fatto non sussiste”.
La difesa di Tiziano Renzi e Laura Bovoli attende di leggere le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado per fatture false e annuncia l’intenzione di presentare ricorso in appello. L’avvocato Federico Bagattini inoltre contesta poi gli arresti domiciliari a cui i due coniugi Renzi sono stati sottoposti per il procedimento, misura poi revocata dal Tribunale del Riesame dopo 18 giorni. “Era il processo delle bancarotte e sono stati assolti- manda a dire- se chi ha chiesto la misura e chi l’ha disposta avesse avuto previsione di questa sentenza, la misura cautelare non avrebbe potuto essere somministrata”.
L’inchiesta era nata dal fallimento delle cooperative di volantinaggio e servizi pubblicitari Delivery Service, Marmodiv, Europe Service, collegate alla Eventi 6 S.r.l., la società dei genitori dell’ex leader del Pd. Questa sentenza segue una precedente, di un altro processo che risale a un anno fa, in cui i genitori dell’ex premier erano stati assolti dall’accusa di fatture false.