Cagliari – Il virus della blue tongue dilaga tra gli allevamenti dell’Oristanese. In base all’ultimo report della Asl locale, in una settimana i capi morti sono quasi triplicati, e gli animali contagiati sono lievitati di ben 2.700 unità.
Finora sono interessate 253 aziende, dove gli ovini sono stati colpiti dal “sierotipo 3”. L’indice di mortalità è salito dallo 0,3 alle 0,5%, fa sapere Enrico Vacca, direttore del servizio di sanità animale della Asl di Oristano, “per fortuna rimane quindi molto basso. Purtroppo questo dato è solo la punta dell’iceberg, visto che i capi contagiati hanno sviluppato una sintomatologia severa e si sono verificati anche molti aborti. Dunque perdite importanti per gli allevatori”. Nel dettaglio, negli ultimi sette giorni gli allevamenti colpiti sono aumentati del 40%, passando da 180 a 253. Si registra un più 149% per numero dei capi morti (da 215 a 536), e un forte incremento anche per gli ovini contagiati, passati da 3.600 a 6.294 (75%).
Numeri preoccupanti, dunque, che hanno spinto il servizio di sanità animale della Asl a dichiarare l’intero territorio provinciale zona di circolazione del virus: “Da tutto l’Oristanese le movimentazioni di animali della specie ovina, caprina e bovina, verso le zone non interessate dalla circolazione virale, devono essere concordate con i servizi veterinari di partenza- fa sapere Vacca- e destinazione con pre-notifica o nulla osta di almeno 48 ore”. Le stesse movimentazioni “sono subordinate al rispetto di alcune misure di riduzione del rischio, come il trattamento con insetto repellente e successivo test pcr”.
Le movimentazioni di animali delle stesse specie, solo da macello, all’interno del territorio nazionale “possono invece essere consentite senza restrizioni. A condizione che gli animali non presentino segni clinici il giorno del trasporto, siano macellati entro 24 ore dall’arrivo al macello di destinazione e che i mezzi di trasporto siano trattati con insetticida”.