Roma – Verande, soppalchi, camerette, finestre, tramezzi in cartongesso mai dichiarati agli uffici comunali. Con il decreto ‘salva casa’ proposto da Matteo Salvini presto questi lavori potrebbero essere ‘condonati’. “La maggioranza delle case degli italiani ha piccoli problemi interni: il bagnetto, la finestra, la veranda, il soppalco. Milioni di case di italiani sono bloccate dalla burocrazia, il nostro obiettivo è sanare queste piccole irregolarità interne“, dice il ministro. Il decreto legge fortemente voluto dal titolare del Mit è pronto ad arrivare in Consiglio dei ministri questo mercoledì e servirà proprio per regolarizzare le piccole irregolarità interne alle abitazioni che molto spesso, in attesa di sanatoria, impediscono la vendita di un immobile.
Cosa si potrà sanare? Il piano dovrebbe riguardare le singole modifiche strutturali e non immobili interamente abusivi: “Se uno si è fatto la villa con piscina o con due piani in più la risposta è l’abbattimento, ma se uno ha otto metri quadri di cameretta fatta dal nonno 30 anni fa è giusto che possa andare in comune: paghi e torni proprietario serenamente dell’immobile“, dice il ministro.
“Il decreto ‘salva casa’ si muove su tre livelli crescenti di irregolarità”, si legge sul Sole 24 Ore:
1 – “Problemi formali: Per i lavori realizzati prima del 1977 non esisteva la possibilità di effettuare varianti in corso d’opera, quindi queste modifiche non venivano mai corrette. Due esempi: una finestra che era sul progetto e poi non è stata realizzata o un cornicione che era di 30 centimetri ma che nella realtà è di mezzo metro.
2 – Le difformità interne: prima del 1977 quando si faceva il progetto di un edificio non si presentavano le planimetrie di tutto, ma bastava un ‘piano tipo’. In fase di realizzazione degli immobili, poi, alcuni elementi venivano modificati. Queste modifiche oggi sono altrettante difformità.
3 – Le difformità non sanabili: le difformità che potevano essere sanate al momento della realizzazione dell’intervento ma che adesso non sono più regolarizzabili per effetto del meccanismo della doppia conformità. In base al Testo unico edilizia, oggi possono essere sanati solo gli elementi conformi alle regole del momento di realizzazione degli elementi e del momento di richiesta della sanatoria. È un doppio paletto che il decreto Salvini intende eliminare. Facendo comunque salva la regolarità urbanistica: non si potranno cioè sanare immobili costruiti dove è vietato costruire”.
Una bozza del testo, però, ancora non è circolata ufficialmente, perché gli uffici del ministero la starebbero ‘limando’ in cerca di una quadra sugli aspetti più delicati. Qualche dubbio lo ha sollevato anche il Quirinale sconsigliando lo strumento del decreto legge “in quanto materia non urgente, invitando a fare un disegno di legge su tale materia”. Come decreto legge, infatti, il testo proposto in Cdm verrebbe varato dal governo per poi arrivare in Parlamento e i lavori dovrebbero durare qualche mese affinché venga trasformato in legge.