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DIRE – Mafia, maxioperazione a Palermo: più di 180 arresti
- 11 Febbraio 2025
Palermo – Duro colpo alla mafia palermitana. Eseguiti nella notte a Palermo e provincia 183 provvedimenti restrittivi, tra ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip e fermi disposti dalla Procura, da parte dei carabinieri. Colpiti i mandamenti di Porta Nuova, Pagliarelli, Tommaso Natale-San Lorenzo, Santa Maria del Gesù e Bagheria. I numeri imponenti dell’inchiesta coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo riportano alla mente una delle operazioni antimafia entrante nella storia della lotta a Cosa nostra: il blitz di San Michele, scattato nella notte tra il 28 e il 29 settembre del 1984 dopo le rivelazioni del boss Tommaso Buscetta al giudice Giovanni Falcone. In quell’occasione l’allora Ufficio Istruzione di Palermo fece scattare 366 mandati di cattura. Gli arrestati di oggi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsioni (consumate o tentate) aggravate dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di droga, favoreggiamento personale, reati in materia di armi ma anche contro il patrimonio e la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo. Sono 1.200 i carabinieri impegnati. In azione militari di diversi comandi provinciali della Sicilia e del reparto Anticrimine del Ros di Palermo, con il supporto dei ‘baschi rossi’ dello squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, del 12esimo Reggimento ‘Sicilia’ e del 14esimo Battaglione ‘Calabria’.
I TELEFONI CRIPTATI
Telefoni cellulari di ultima generazione con applicazioni in grado di evitare le intercettazioni per comunicare liberamente sono stati usati da alcuni degli arrestati nell’operazione antimafia scattata nella notte a Palermo. Il particolare emerge dalle indagini coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Marzia Sabella. Boss e gregari utilizzavano dei cellulari con installati dei sistemi di crittografia superiori a quelli normalmente presenti sul mercato.
Cosa nostra è “vitale e al passo coi tempi”: se infatti da un lato è “fortemente legata alle regole dei ‘padri fondatori’ e ai suoi antichi riti”, dall’altro emerge “la capacità degli affiliati di ricorrere ai mezzi moderni di comunicazione per cercare di sfuggire alla pressione investigativa”, sottolineano i carabinieri.
MELILLO: “IL SISTEMA CARCERARIO E’ DEBOLE”
“L’operazione antimafia di Palermo mostra una estrema debolezza del nostro circuito penitenziario deputato a lo contenimento della pericolosità dei mafiosi non sottoposti al regime del 41 bis”. Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, nella conferenza stampa convocata a Palermo per illustrare i dettagli dell’operazione che ha portato a 181 arresti. “Si tratta di una evidenza emersa anche in altre inchieste – ha aggiunto -. Il circuito di alta sicurezza è assoggettato al dominio delle organizzazioni criminali, con i mafiosi che godono di una intatta capacità di comunicazione”.
MELONI: “LA LOTTA ALLA MAFIA NON SI FERMA”
“Un’operazione straordinaria dei Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo ha portato oggi all’arresto di oltre 180 persone, tra cui diversi boss, infliggendo un colpo durissimo a Cosa Nostra. Un risultato che conferma l’impegno incessante dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni.
“Le intercettazioni lo dicono chiaramente- sottolinea-: ‘L’Italia per noi è diventata scomoda, io me ne devo andare’, ammetteva uno degli arrestati. Un segnale chiaro: la criminalità organizzata è alle strette, la lotta alla mafia non si ferma e non si fermerà. Grazie ai Carabinieri del Nucleo Investigativo e a tutte le Forze dell’Ordine che ogni giorno difendono la legalità e la sicurezza dei cittadini. La mafia va sconfitta con determinazione e senza alcun compromesso. Lo Stato c’è e non arretra”.
IL SINDACO: “UN COLPO STORICO ALLA MAFIA”
“Rivolgo il mio sentito apprezzamento al Comando provinciale dei carabinieri, alla Direzione distrettuale antimafia e alla Procura della Repubblica di Palermo per l’imponente blitz che ha dato oggi un colpo storico a quella mafia che cerca di riorganizzarsi nei diversi quartieri di Palermo e in provincia”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“L’operazione di oggi svela una Cosa nostra che utilizza le nuove tecnologie e si arricchisce, soprattutto, grazie al traffico di stupefacenti e alle estorsioni – aggiunge Lagalla -. Per queste ragioni, il ringraziamento dell’amministrazione comunale va alle forze dell’ordine, alla magistratura e agli organi investigativi per l’instancabile impegno nella lotta alla criminalità organizzata”.