DIRE – Maltempo, l’Emilia-Romagna chiederà ancora lo stato di emergenza
- 21 Ottobre 2024
Bologna – La Regione Emilia-Romagna si avvierà a chiedere un nuovo stato di emergenza per l’alluvione di questa notte. “Lo dobbiamo fare necessariamente”, mette in chiaro la presidente Irene Priolo, facendo il punto della situazione questa mattina. “Avrei voluto dare una notizia positiva oggi– aggiunge- perché nella notte abbiamo lavorato per l’intesa all’ordinanza per i contributi di immediato sostegno per imprese e persone colpite a settembre. Ora dovremo ripartire da zero“.
Il bolognese è stato l’epicentro dell’evento. Oltre a esondazioni e allagamenti diffusi, nella notte 15.000 utenti sono rimasti senza energia elettrica. “Adesso siamo scesi a 4.000- precisa Priolo- con gli allagamenti alcuni vani tecnici sono andati in difficoltà”. Nel frattempo, proseguono gli interventi di emergenza per mettere al sicuro la popolazione e ripristinare le strade.
“Abbiamo bisogno che i Vigili del Fuoco vengano ulteriormente supportati negli interventi di sostegno alla popolazione- dice Priolo- ora dobbiamo intervenire forte soprattutto su Pianoro: c’è bisogno di pompe idrovore, mezzi di movimento terra e del massimo supporto possibile. Lì abbiamo registrato i livelli maggiori di pioggia, poi a Budrio sempre per l’Idice. Con le colonne mobili e tutti i mezzi attivati daremo tutta l’assistenza necessaria”.
La presidente segnala però che “anche altre Regioni hanno avuto eventi così importanti” in queste ore e questo “non consente di dispiegare e concentrare qui tutti gli sforzi dei dispositivi nazionali, che comunque ringraziamo. Le colonne mobili stanno supportando anche altre realtà, tra la Sicilia e la Toscana. Questo evento ha comportato una parcellizzazione del supporto nazionale. Ma per noi ogni aiuto è comunque fondamentale”.
Tra i rinforzi, è partito tra ieri sera e stamani il contingente di soccorso della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia alla volta dell’Emilia-Romagna. Come ha spiegato noto l’assessore regionale Riccardo Riccardi, che ha firmato venerdì sera l’apposito decreto, d’intesa con il governatore Massimiliano Fedriga, sono stati schierati nell’area critica di Bologna, nel territorio comunale di Zola Predosa, due squadre con kit idraulici composte da undici volontari e due funzionari, che stanno operando in raccordo con le forze di Protezione civile giunta dal Piemonte e dalla provincia di Trento. Il decreto firmato da Riccardi, appena scattata l’emergenza rossa in Emilia-Romagna, ha impegnato 100.000 euro per supportare la locale popolazione alle prese con la calamità causata da precipitazioni piovose di carattere eccezionale in particolare su Bologna.
VERSO NUOVA ALLERTA ROSSA, PER DANNI SUBITI
Una nuova allerta rossa sarà con ogni probabilità emessa nelle prossime ore in Emilia-Romagna per la giornata di domani. Non per i temporali (non sono attese piogge) ma lo stato di fragilità del territorio. A dirlo è la presidente Irene Priolo, facendo il punto oggi con la stampa.
Una decisione verrà presa nelle prossime ore, ma è probabile che sarà emessa una nuova “allerta rossa per i danneggiamenti territoriali- spiega- non per i temporali ma per criticità di carattere idrogeologico” legata alla situazione attuale dopo l’ondata di maltempo di ieri. Allo stesso modo si deciderà sulla chiusura delle scuole. A Bologna, in particolare, “non immagino un provvedimento omogeneo a livello di Città metropolitana- anticipa Priolo- soprattutto per le scuole d’infanzia e le primarie, che sono localizzate e non comportano lunghi spostamenti. Ma ne parleremo coi sindaci”.
“PROBLEMI IN ROMAGNA, MA NON CI SONO DANNI”
La Romagna questa volta si è ‘salvata’. È stata infatti toccata solo in parte dall’alluvione di ieri, che ha mandato sott’acqua mezza Bologna. E non ha registrato danni. A dirlo è la presidente della Regione, Irene Priolo. “Stiamo tutt’ora affrontando la situazione di emergenza estrema, soprattutto nel bolognese- spiega- la Romagna è stata interessata in maniera importante, anche se al momento non si registrano danni. Il Senio e il Lamone, che sono i fiumi più delicati, stanno gestendo i colmi di piena”. In sostanza, afferma la presidente, “la Romagna in questo momento non è stata toccata da questo evento”. Alcuni problemi si registrano poi nella parte emiliana. A Modena ci sono allagamenti in alcuni punti, ma non legati ai corsi d’acqua. Colmi di piena interessano anche Secchia e Panaro, che sono “sempre attenzionati”.
Nel reggiano, invece, “abbiamo una situazione importante a Ca’ del Bosco per la rottura del Crostolo- spiega Priolo- che stiamo gestendo in queste ore con la Prefettura”. Anche Parma ha registrato “eventi importanti ma non problemi significativi”, afferma la presidente. E nel reggiano è iniziata questa mattina presto la conta dei danni nelle campagne reggiane colpite dalle rotture degli argini e dalle conseguenti inondazioni, al momento, concentrate principalmente nell’area compresa tra Santa Vittoria, Castelnovo di Sotto, Cadelbosco Sopra e Novellara. Secondo il primo monitoraggio della Coldiretti, in collaborazione con i soci della zona, l’acqua ha inondato in particolare i terreni appena seminati, coltivati a ortaggi e seminativi. Sono a rischio anche importanti estensioni di terreni con la presenza di serre e strutture agricole.
Il monitoraggio di oggi non riguarda solo la conta dei danni ma l’osservazione di come procede il passaggio delle piene verso il Po. È previsto inoltre nella giornata di oggi il transito della piena di Po con livelli superiori alle soglie 2 lungo l’intera asta. Attenzionata anche la situazione sui versanti collinari per i movimenti franosi che possono colpire aziende agricole, molte delle quali già danneggiate da precedenti ruscellamenti, smottamenti e frane.
IN EMILIA-ROMAGNA OLTRE 600 INTERVENTI VIGILI FUOCO DA IERI
Sono stati oltre 600 gli interventi dei Vigili del Fuoco in Emilia-Romagna per la nuova alluvione. Di questi 600 interventi, infatti, 165 si sono concentrati proprio nel bolognese. Molti altri sono in corso o in attesa di essere presi in carico. Dal pomeriggio di ieri, spiega la Regione, sono caduti fino a 175 millimetri di pioggia solo sul capoluogo emiliano, sulla sua prima collina e nei Comuni limitrofi come Pianoro, San Lazzaro di Savena o Casalecchio di Reno. La media storica dell’intero mese di ottobre è di poco superiore ai 70 millimetri.
A livello regionale, sono stati 15 i fiumi che hanno superato la soglia rossa, alcuni con livelli superiori al 2023. E questa mattina sono ancora otto i corsi d’acqua a livello di massima allerta. Sotto stretta osservazione in particolare il deflusso del Reno, dove la piena è prevista in crescita nel tratto vallivo. In piena anche il Po. Sono 350 i volontari di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna al lavoro da ieri, ai quali si aggiungono quelli delle 180 colonne mobili regionali da Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria e Provincia autonoma di Trento, oltre a ulteriori 120 persone dalle associazioni nazionali.
LUNEDI’ SCUOLE CHIUSE
In seguito all’alluvione di ieri, “per consentire le necessarie verifiche di tutte le sedi scolastiche e garantirne la sicurezza”, lunedì 21 ottobre sarà “sospesa l’attività educativa e didattica in tutti i nidi d’infanzia e in tutte le scuole di ogni ordine e grado di Bologna“. Lo rende noto il Comune di Bologna.