

Roma – “Speriamo che il buon senso prevalga”. Risponde così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a un giovane allo stand Coldiretti che si rivolge al capo dello Stato esprimendo preoccupazione per i dazi del presidente Usa Donald Trump. Mattarella è stato ospite alla cerimonia di inaugurazione del villaggio “Agricoltura è” in occasione dell’anniversario delle firma dei Trattati di Roma. Ad accoglierlo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
“I dazi creano ostacolo ai mercati, ostacolano la libertà di commercio, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità perchè tutelano quelli di minor qualità e questo per noi è una cosa davvero inaccettabile ma dovrebbe essere inaccettabile per tutti i Paesi del mondo”.
“Mercati contrapposti mettono in pericolo la fiducia tra i Paesi, la collaborazione internazionale. Mercati aperti, commerci comuni e scambiati, ricreano rapporti di fiducia, riconoscenza, creano appunto questa tessitura di collaborazione che garantisce la pace. Per questo la nostra posizione è chiarissima: per la pace nel mondo e per il vantaggio delle popolazioni occorre avere mercati aperti ed è questa la regola di civiltà, che fa tanto tempo è stata affermata“.
“Il nostro apparato produttivo è strettamente interconnesso, integrato, con gli apparati produttivi di altri grandi Paesi d’Europa. Questo fa dell’Europa un soggetto forte, autorevole sul piano economico. La scelta è interloquire con autorevolezza, con calma ma anche con determinazione perchè si mantenga l’apertura dei mercati che è anche una garanzia di buona vita internazionale”.
“Quando si parla di guerre commerciali spesso si mette l’accento sull’aggettivo ‘commerciali’, bisognerebbe invece metterlo sul sostantivo ‘guerre’ perchè sono guerre anche queste, di contrapposizione, che inducono poi a contrapposizioni sempre più dure e più pericolose“.
“Bisogna essere sereni senza alimentare un eccesso di preoccupazione perché l’Ue, di cui facciamo saldamente parte, ha la dimensione, la consistenza, la forza per interloquire in maniera autorevole con calma ma con determinazione per contrastare scelte di chiusura dei mercati e di applicazione di dazi così immotivati e così generali”.
“Si è dato vita in questi decenni passati alla Organizzazione mondiale del commercio che deve indurre tutti i Paesi del mondo a commerciare in maniera leale con regole rispettate. Non sempre vi si è riusciti naturalmente, però quell’organismo è riuscito a far si’ che crescesse in maniera più corretta il mercato mondiale, ha fatto crescere molti paesi, li ha fatti migliorare. Ora questo sistema, questa volontà di collaborazione su regole reali è indispensabile. Alle volte viene violata, lo sappiamo. Ci sono Paesi che hanno un sovrappiu’ di produzione che riversano sui mercati esteri ma questo non ha come risposta i dazi, come risposta ha le regole da far rispettare e da migliorare con efficace”.