Roma – “Rinuncerei alla guida della nazione quando mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo. Non potrei farlo se non avessi più la libertà di farlo come ritengo che vada fatto, la libertà di incidere, non sto qua a sopravvivere”. Così il premier Giorgia Meloni intervistata da Agorà, su Raitre, su quali sarebbero le condizioni o le persone che potrebbero portarla a rinunciare a palazzo Chigi.
“Per chi? C’è una sola persona al mondo, ed è mia figlia Ginevra, se mi dovessi rendere conto che deve pagare un prezzo troppo alto, domanda che a volte mi faccio. Ginevra è una bambina intelligente, forte, comprensiva, stiamo facendo del nostro meglio per non perderci in questa tempesta”.
Meloni ha anche dedicato un post sui social a tutti i papà nel giorno della loro festa: “Auguri a tutti i papà che, con dedizione e amore, si impegnano ogni giorno per il bene dei propri figli. A tutti quei papà che, nonostante le sfide e le difficoltà, continuano a essere un faro di sostegno, trasmettendo preziosi valori e regalando momenti indimenticabili ai figli. Buona festa del papà”.
Alle europee di giugno “una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a palazzo Chigi un anno e mezzo fa, sarebbe una cosa non facile” perché “non accade spesso che dopo un anno e mezzo chi è al governo possa confermare il consenso ma è sicuramente un obiettivo al quale punto“.
“Vedo una sinistra allo sbando che cerca di schermarsi dietro l’autorevolezza del presidente della Repubblica, che è una figura unificante, perché non sa come spiegare la sua contrarietà a una riforma che vuole banalmente consentire agli italiani di scegliere direttamente da chi farsi governare”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, intervistata da ‘Agorà’ su Raitre. “Questa riforma costituzionale entrerà in vigore nella prossima legislatura, praticamente nel 2028. Sono contenta che la sinistra dia per scontato che ci sarà ancora Giorgia Meloni, quindi non si vedono proprio messi benissimo. Nel 2028 anche il mandato del presidente Mattarella sarà verso il termine. Quindi questa riforma non riguarda né Giorgia Meloni né Sergio Mattarella, non riguarda il presente ma il futuro della Nazione. È su questo che gli italiani saranno chiamati a decidere”, ha concluso Meloni.
“I miei rapporti con il presidente Mattarella sono ottimi, anzi lo ringrazio perché non fa mancare mai il sostegno non tanto al governo ma alla Nazione“, ha sottolineato Giorgia Meloni.
“È un rapporto che gestiamo personalmente e direttamente, quelli che brigano per cercare di comprometterlo temo che rimarranno delusi”.