Roma – “Per fronteggiare le emergenze globali che mettono a rischio i diritti umani e lo stato di diritto Serve una risposta unitaria. Per questo vorrei lanciare una proposta: avviare una cooperazione rafforzata con gli Stati firmatari della convenzione di Palermo che intendono irrobustire la cooperazione giudiziaria fra di loro, al fine di combattere il traffico di migranti e la tratta di essere umani”. A dirlo è stato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel suo intervento alla conferenza ministeriale sulla prevenzione del crimine organizzato in occasione del ventennale della Convenzione di Palermo.
Nordio ha declinato la sua proposta in “tre iniziative”: l’istituzione di “organi investigativi comuni che possono avere anche carattere permanente”; l’utilizzo di “tecniche investigative speciali”; la conclusione di “ulteriori accordi bilaterali, regionali o multilaterali, per l’uso di tali tecniche nel contesto della cooperazione giudiziaria internazionale”.
“Siamo pronti a potenziare la nostra rete di magistrati di collegamento nella regione del cosiddetto Grande mediterraneo e dell’Africa Sub-sahariana”, ha aggiunto Nordio.
“Abbiamo al riguardo esperienze di collaborazioni molto soddisfacenti – ha aggiunto -. Lasciatemi in particolare citare un’operazione congiunta con le autorità giudiziarie della Nigeria, portata a termine all’inizio di quest’anno, con l’estradizione verso l’Italia della leader di una rete internazionale di traffico di essere umani col fine di prostituzione”.