Roma – Ci sono i berretti sul tavolo dei relatori. Quelli di chi indossava una divisa e ha deciso di togliersi la vita. 1 suicidio ogni 6 giorni, 207 negli ultimi 5 anni. ‘Una strage silenziosa‘ è il titolo della conferenza stampa che si e’ svolta in Senato questa sera sul fenomeno dei suicidi in forze armate e dell’ordine. A promuoverla la senatrice Gabriella Di Girolamo (M5s) che ha annunciato il deposito in Senato della Pdl per la commissione d’inchiesta sul fenomeno, come già accaduto anche alla Camera sempre con il Movimento Cinque Stelle. A 25 anni Beatrice era piena di idealita’, passione, abnegazione per la sua uniforme, non aveva nessun motivo per morire. Eppure, come ricorda suo cugino Davide Belcuore, Vice Segretario regionale del Lazio del Sum (sindacato unico dei militari) sua cugina lo scorso anno si e’ tolta la vita nella scuola allievi marescialli di Firenze, con la pistola d’ordinanza.
Belcuore parla di “problematiche di carattere ambientale e sottovalutazione. Ci sono i team di psicologi nelle forze armate, ma si fa poco per il benessere del personale”. E così, come racconta il poliziotto della penitenziaria che prende la parola, se hai qualche problema torni a casa con lo sconforto e davanti alla porta dello psicologo non ci vai. Per la paura di perdere ruoli operativi, mansioni, anche se magari non tutti gli stati emotivi sarebbero così gravi da determinare questi provvedimenti, come denuncia l’avvocata Monica d’Amico, vicepresidente dell’associazione Sono papa’.
“Il sistema e’ verticistico, non c’è spazio per decomprimere stress o fragilità”, continua. Alla Dire Belcuore risponde così sulla reazione dell’Arma dopo il suicidio della giovane Beatrice: “Non c’è astio, vicini sono stati i colleghi del papà di Beatrice anche lui carabiniere”.
“Dopo il telegramma del cordoglio alle famiglie non arriva più niente”, denuncia Domenico Mastrulli segretario generale del Coosp Penitenziaria che ha parlato anche del carico di lavoro: “200-300 ore di straordinario e stipendi da fame possono essere motivo di disperazione”.
Era disperato e forse invisibile quel forestale che il 9 ottobre 2023 si e’ presentato con la vecchia uniforme di forestale (prima che il corpo venisse militarizzato e accorpato all’arma dei CC), ha corso verso il monumento dei caduti a Sabaudia e si è ucciso a 45 anni Emanuele Molena, sparandosi un colpo. A ricordarne la morte Davide Belcuore che aggiunge: “Quanti sapevano questa storia?”.
“La formazione etica se non aderente alla realtà- risponde alla Dire sulle ultime parole del comandante dell’Arma Luongo che ne ha parlato nel forum della formazione interforze al casd- e’ vuota. L’individuo deve restare centrale. Siamo militari, ma siamo essere umani”.