DIRE – Ucraina, a Kharkiv bombardata sede governo
- 1 Marzo 2022
Roma – Un missile ha colpito questa mattina piazza della Libertà, centrando la sede del governo a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, a circa 40 chilometri dal confine con la Russia. La sequenza dell’esplosione è ripresa in video rilanciati da reti locali di soccorso e difesa. Il filmato è stato girato attorno alle otto di mattina ora locale. Subito prima dell’esplosione, nella piazza, si vedono circolare alcune macchine, poi travolte dall’onda d’urto.
In un altro filmato, condiviso anche da fonti della Dire, si sentono le voci di persone che ispezionano i resti di un edificio che dà sulla piazza. “Questa è la pace russa” dice una di loro. “Volevano questo, ci avevano avvertiti”. Non è chiaro per ora se l’esplosione, potente, abbia causato vittime o feriti.
LEGGI ANCHE: Mosca dopo i negoziati: “Si possono immaginare posizioni comuni”. Macron sente Putin: “Stop attacchi”
LAVROV: “MORATORIA MISSILI USA IN EUROPA E COLLABORIAMO”
Il governo russo ha chiesto agli Stati Uniti e ai suoi alleati di “aderire a una moratoria sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio in Europa”, dicendosi pronto a “collaborare su questioni di stabilità strategica” con Washigton. Ad avanzare le richieste è stato il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, citato dall’agenzia Ria Novosti. Il capo della diplomazia russa ha inoltre affermato che è “inaccettabile che armi nucleari statunitensi siano in Europa” e ha quindi esortato il governo americano a smobilitarle.
Lavrov, stando sempre a quanto riferiscono agenzie di Mosca, ha detto che bisogna che gli Stati Uniti e i loro alleati evitino di costruire basi militari nei Paesi appartenenti all’ex Unione Sovietica. Parlando del conflitto in corso in Ucraina a seguito dell’operazione militare lanciata giovedì scorso, il ministro ha detto che non è intenzione russa “violare gli interessi dei cittadini ucraini”.
RUSSIA NON PREOCCUPATA DA INGRESSO UCRAINA IN UE
L’agenzia Ria Novosti ha rilanciato anche il commento del portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitry Peskov, rispetto alla firma della richiesta di adesione all’Unione europea apposta ieri dal capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo il dirigente del Cremlino, l’Ue “non è un blocco politico-militare” e quindi il tema “non preoccupa dal punto di vista della sicurezza strategica”.
ITALIA TRASFERISCE AMBASCIATA A L’VIV
“In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell’ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, così come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev”. Così in una nota il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Leopoli si trova a poche decine di chilometri dal confine con la Polonia. Il nome ucraino della città è L’viv.
VON DER LEYEN: “SIAMO CON KIEV, MA ADESIONE A UE È PERCORSO LUNGO”
“L’Unione europea e l’Ucraina sono già più vicini che mai oggi, il percorso per l’adesione all’Ue è lungo e dobbiamo discutere sui prossimi step, ma di certo le persone che stanno coraggiosamente lottando per i nostri valori appartengono già alla nostra famiglia europea“. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo convocata oggi a Bruxelles per rispondere alla proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di attivare una procedura di adesione immediata del Paese all’Ue.
“Non accetteremo mai che un leader straniero come Vladimir Putin neghi il diritto di esistere a un altro Stato”, ha continuato von der Leyen, sottolineando come l’Europa si trovi in un momento spartiacque e che in Ucraina si giochi il confronto tra due set di valori: “Lo stato di diritto e le regole della guerra”. La presidente ha anche confermato l’impegno ad accogliere chi fugge dal conflitto, “non solo in questa fase, ma anche nei mesi a venire”, e ha continuato promettendo l’applicazione dello status della protezione temporanea a chi fugge dalla guerra in Ucraina. Il provvedimento permette a chi giunge in Ue di andare a scuola, ricevere cure mediche e di ottenere un lavoro.
METSOLA: “RICONOSCERE RICHIESTA ADESIONE KIEV”
“Questo deve essere il nostro ‘whatever it takes’ e l’Europa è pronta ad andare avanti nel suo appoggio all’Ucraina”. Questo quanto dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, alla plenaria straordinaria dedicata alla guerra in Ucraina oggi a Bruxelles. “Riconosciamo la prospettiva europea dell’Ucraina ed accogliamo la richiesta di adesione all’Unione Europea e lavoreremo per raggiungere questo obiettivo”, ha continuato Metsola, accennando alla risoluzione con cui l’Eurocamera si esprimerà a favore di candidare l’Ucraina per l’adesione all’Unione europea e a una lista di priorità da seguire per rispondere all’aggressione russa: dalla necessità di ridurre la dipendenza dell’Ue dal gas russo al rifiuto di accettare i rappresentanti del Cremlino negli edifici del Parlamento europeo.
“L’Europa non deve più accettare il denaro del Cremlino, gli oligarchi non devono attraccare i loro yacht nei nostri porti e non dobbiamo più concedere passaporti agli amici di Putin“, ha continuato Metsola riferendosi alla necessità dell’Ue di “agire per avere un’Unione di sicurezza e di difesa”.