Bologna – La migliore università (statale) in Italia? È a Padova, secondo la 24esima e ultima classifica Censis dedicata all’accademia italiana che le affibbia il ranking più alto tra i mega Atenei, cioè quelli con oltre 40.000 iscritti. In dettaglio, per la graduatoria Censis, sul podio sfoggia al gradino più alto Padova (89,5) che scavalca e toglie la corona a Bologna (87,5) e poi al terzo posto si piazza la Sapienza di Roma (84,3).
Il ranking, spiega il Censis, rappresenta “uno strumento che è stato creato per fornire orientamenti alle scelte di tutti gli studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario italiano (atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità”. Tornando dunque alla classifica dei mega atenei, sale al quarto posto Palermo (83,8) che guadagna rispetto allo scorso anno tre posizioni; seguono la Statale di Milano (83,2) stabile al quinto posto e Pisa (82,8) che retrocede in sesta posizione. Settima Torino (82,7) davanti a Firenze (82,3) e alla Federico II di Napoli (73,5).
Tra i grandi atenei, cioè quelli tra i 20.000 e i 40.000 iscritti, la top ten vede in prima posizione l’Università della Calabria (92,2) seguita da Pavia (89,5), Perugia (87,7), Parma (87,2) Cagliari (86,5), Salerno (85,8), Milano Bicocca (85,7), Roma Tor Vergata (84,5), Modena Reggio Emilia (83,5) e Genova (82,3).
Tra gli Atenei di media dimensione, tra i 10.000 e i 20.000 iscritti, primeggia Trento (94,5) davanti a Udine (93,2), Sassari (91,7), Marche (91), Siena (90,5), Ca’ Foscari di Venezia (88,8), Trieste (88,7), Brescia (87,8), Urbino (84,8) e Università del Salento (84,7).
Infine, i piccoli Atenei che hanno fino a 10.000 iscritti: al primo posto Camerino (98,8) seguita da Università della Tuscia (88,5), Macerata (86,7), Cassino (86), Mediterranea di Reggio Calabria (83,3), Sannio, (82,7), Teramo (80,8), Molise (80,7), Basilicata (80,2) e Orientale di Napoli (79,7).
C’è poi la speciale classifica dei Politecnici, che è guidata anche quest’anno da quello di Milano (98,7) seguito da Torino (92), Bari (87,8) e Iuav di Venezia (87,7). Per quanto riguarda la classifica degli atenei non statali, “quest’anno si rileva una doppia novità- segnala il Censis- con specifico riferimento ai grandi atenei (oltre 10.000 iscritti). Entra in questo gruppo per la prima volta la Luiss, posizionandosi con il punteggio totale di 96 al vertice della graduatoria, davanti all’Università Bocconi (92) e all’Università Cattolica (78,2), rispettivamente in seconda e terza posizione”.
L’Ateneo patavino è un’università statale italiana fondata nel 1222, fra le più antiche al mondo (seguì Bologna, datata invece 1088). Tra il 1592 ed il 1610, per 18 anni, vi insegnò come professore di matematica Galileo Galilei, provenendo dallo “Studio di Pisa”.
Tra i suoi studenti e laureati, spicca la nobile veneziana Elena Lucrezia Corner (o Cornaro Piscopia), prima donna al mondo ad ottenere tale riconoscimento nel 1678. Infine, altro primato dell’università veneta: nel 1594 venne costruito il primo teatro anatomico stabile, tuttora visitabile nello splendido Palazzo del Bo.