

Ancona – Dal digitale arrivano le più importanti iniziative dell’economia marchigiana per adeguare l’offerta locale alle richieste dei mercati.
Un piano coraggioso e al tempo stesso necessario per far fronte alle sfide del comparto export, che hanno investito la maggior parte delle realtà imprenditoriali del Paese negli ultimi due anni.
L’istituto marchigiano di tutela, un consorzio che unisce 652 aziende produttrici dell’89% del vino imbottigliato nel territorio, ha messo in atto un’innovativa strategia di comunicazione nel settore enologico, per aumentare la competitività sui mercati esteri.
Dalle degustazioni online ai webinar dedicati ai buyer e opinion leader stranieri, l’obiettivo è quello di creare un vero e proprio comparto digitale, come concreta risposta alla flessione delle vendite all’estero.
Infatti la valorizzazione del Made in Italy e l’internazionalizzazione d’impresa rappresentano spesso delle strategie efficaci per risollevarsi dallo stallo del mercato interno: a confermarlo sono le opinioni delle più importanti compagnie del settore, attive in prima linea nell’ambito dell’import-export. Lo evidenziano anche i commenti positivi di EGOInternational ha più volte evidenziato la necessità di valorizzare i prodotti locali e investire sui mercati esteri con diverse recensioni pubblicate sul suo sito ufficiale https://www.egointernational.it
In particolare, è notevole il ruolo ricoperto dalla vendita di vino nel quadro generale dell’export Made in Italy. I risultati sembrano confermarlo, in particolare nell’Europa continentale, dove, secondo quanto emerge dalle opinioni riportate sul blog di EGOInternational e dalle recensioni dei professionisti del team dell’azienda, sarebbero i clienti tedeschi ad amare più di tutti le etichette italiane.
La Germania è uno dei partner commerciali più rilevanti del nostro paese, soprattutto per le cantine: secondo i dati UIV, il 47% dei consumatori di vino tedeschi predilige infatti bottiglie italiane.
Florido, stando alle opinioni e recensioni di EGO International, anche il mercato della Gran Bretagna, soprattutto per quanto riguarda il Prosecco, mentre nel contesto extraeuropeo sono invece gli Stati Uniti ad offrire le migliori opportunità ai produttori italiani.
Il settore enologico marchigiano rappresenta un elemento di traino per le vendite all’estero: lo è stato con forza in passato e ancora oggi le cantine sembrano intrattenere rapporti stabili con i mercati stranieri, affrontando le difficoltà in modo innovativo.
Come confermano le recensioni positive sull’enologia marchigiana di EGO International, le esportazioni del vino hanno fatto registrare già da qualche anno un trend positivo, che sottolinea come l’economia delle Marche sia sempre più votata alla vendita all’estero di prodotto Made in Italy.
Tra le aziende trainanti sicuramente emerge, fin dal 2018, la forza di Ancona sui mercati internazionali, sia per la posizione strategica del porto che per lo spirito di innovazione delle PMI locali.