Ancona – In Consiglio regionale è stata rimandata la votazione di una mozione a prima firma del Vicepresidente Andrea Biancani, sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal Gruppo PD, che, dopo l’allarme lanciato da molti Sindaci della provincia e dal Presidente Paolini, sul mancato riconoscimento dello stato di emergenza per molti comuni del territorio, chiedeva alla Regione di attivarsi per non abbandonare quelli che avevano subito danni.
“Subito dopo l’alluvione – spiegano Biancani e Vitri – abbiamo presentato una mozione urgente per impegnare la Regione a chiedere a Roma il riconoscimento dello stato di emergenza. Dopo che è arrivato il riconoscimento per soli 7 Comuni, abbiamo presentato un emendamento affinché la Regione si impegni a chiedere al Governo nazionale di continuare i sopralluoghi in tutti i Comuni che hanno segnalato danni, così da poterli includere nell’area del decreto di emergenza. Infatti, sono stati esclusi Comuni con ingenti danni e attraversati da strade provinciali danneggiate, che rischiamo di non ricevere fondi”. Durante l’ultimo Consiglio Regionale la maggioranza ha però preferito rinviare la votazione non ritenendola urgente.
“Speriamo che già dal prossimo Consiglio si possa votare all’unanimità, visto che il nostro documento serve a dare forza alle Marche per chiedere aiuti al Governo e dare risposte ai territori. Come hanno evidenziato i Sindaci, molti Comuni colpiti ed esclusi sono piccoli e con i loro bilanci non potranno mettere mano ai danni alle infrastrutture e ai beni pubblici, figuriamoci aiutare le imprese private e le famiglie colpite”.
“Servono fondi statali per garantire la ripresa dei territori. Nel solo Comune di Pesaro al momento sono stati calcolati circa 11 milioni di danni, ma siamo convinti serviranno molte più risorse, visto che, ad esempio, nel totale manca il San Bartolo, ancora in fase di stima. La Provincia ha subito, da un prima stima, almeno 25 milioni di danni alle strade e ci sono Comuni, con bilanci da meno di 2 milioni all’anno, che hanno subito più di 3 milioni di danni e che, per fare i lavori, dovranno rinunciare ad altre opere o ai servizi”.
“Per questo chiediamo che continuino i sopralluoghi della protezione Civile Nazionale, e che la Regione si metta a fianco dei Sindaci e li aiuti a vedere riconosciuti i sostegni di cui c’è bisogno, impegnandosi anche a prevedere risorse proprie, per i danni e le spese che non risarcirà lo Stato. Vogliamo ricordare, ad esempio, che dall’alluvione di Cantiano furono esclusi i risarcimenti per i veicoli delle imprese e dei cittadini, e dovette intervenire la Regione con risorse proprie”.
Il tema della mozione non sono solo le risorse, ma anche il modo con cui verranno spese dalle Amministrazioni per i lavori necessari e le modalità con cui verranno dati a cittadini e aziende.
Per Biancani e Vitri: “anche se arriveranno le risorse per lo stato di emergenza, rischia di mancare chi si occuperà di predisporre i progetti e i cantieri in tutte le zone danneggiate, visto che gli uffici tecnici degli Enti sono già sovraccarichi. Per questo, per dare risposte più rapide e predisporre progetti efficaci, servirebbero, procedure straordinarie, una cabina di regia tecnica e un commissario, che conoscano il territorio e coinvolgano competenze specifiche, professionisti e aziende specializzate. Ad esempio, se non si prevede la possibilità di procedure straordinarie, sul San Bartolo, fortemente colpito dalle frane, che hanno danneggiato sia la strada provinciale che le vie di collegamento di questa con la strada nazionale e con le spiagge, sarà difficilissimo avviare i lavori in tempi utili ad evitare ulteriori danni”.
“Infine speriamo che la Regione e il Governo individuino modalità più efficaci per far arrivare i soldi alle famiglie, alle ditte e ai Comuni. Ad oggi, infatti, i sostegni economici ai cittadini e agli imprenditori, colpiti dall’alluvione lo scorso settembre, non sono ancora arrivati nelle tasche e, per quanto riguarda il terremoto che ha colpito il pesarese a novembre, non sono stati ancora definiti neppure i criteri per l’assegnazione dei fondi ottenuti”.
“Confidiamo, quindi, che nel prossimo Consiglio venga votata all’unanimità la nostra mozione e che la Regione adotti modalità diverse per liquidare gli aiuti, quelle attuali sono farraginose e richiedono tempi troppi lunghi”.