Fano (PU) – “I dati ufficiali pubblicati oggi dal Sole24Ore sulla qualità della vita sono drammatici: la nostra provincia figura al 100-esimo posto su un totale di 110 province per la scarsa qualità dei servizi sanitari che provoca l’esodo di massa dei pazienti verso ospedali di fuori provincia”. Ad affermarlo sono gli esponenti di Fano Città Ideale che aggiungono:
“I risultati di questa indagine descrivono in modo lucido e imparziale la situazione allarmante della sanità nella nostra provincia, denunciando indirettamente il fallimento di MarcheNord, che è riuscita a portare la nostra provincia al 100-esimo posto dopo aver perso posizioni in graduatoria anno dopo anno fino a toccare il fondo della scala; si pensi solo che dietro di noi figurano province come Cosenza e Reggio Calabria.
La stessa indagine rivela anche un altro dato molto interessante: mentre Ancona figura al 63-esimo posto in graduatoria, le province vicine occupano posti nettamente migliori: Rimini al 34-esimo, e, attenzione, Ravenna soltanto al sesto posto”.
“Questi dati – sottolineano gli esponenti del gruppo – documentano in maniera chiara e oggettiva due cose: innanzitutto che l’azienda Marche Nord ha fallito nei suoi obiettivi, perché nel corso di questi anni è stata soltanto capace di peggiorare una situazione preesistente già grave. In secondo luogo evidenziano quanto diciamo da sempre: Ravenna, che con la sua sanità diffusa sul territorio è in grado di occupare uno dei posti di eccellenza a livello nazionale, dimostra che non occorre un edificio nuovo per fare sanità di qualità, non occorre centralizzare tutto in una unica struttura; servono invece servizi diffusi vicini alla gente, serve capacità organizzativa e di gestione di procedure e risorse.
Quella che doveva diventare la soluzione a tutti i mali (l’Azienda Marche Nord) si è rivelata il male peggiore di tutti. I sostenitori della necessità di un nuovo edificio che domani risolverà tutti i problemi sono gli stessi incantatori di serpenti che esaltavano 5 anni fa le sorti di Marche Nord; per il fallimento dei loro obiettivi perdono oggi ogni affidabilità e credibilità”.
“Due sono gli strumenti per uscire dalla situazione di impasse e per affrontare immediatamente l’emergenza – concludono -. In primo luogo occorre attribuire personalità giuridica all’Area Vasta, per consegnare nelle mani del territorio e dei Sindaci uno strumento concreto di azione, sia politica che organizzativa. Secondo, l’abolizione dell’Azienda Marche Nord e il ritorno ad una sanità diffusa dalla costa all’entroterra. Due proposte di legge su questi temi sono state presentate la scorsa legislatura dall’allora consigliere regionale D’Anna che su questi temi non è stato ascoltato, come pure sulla localizzazione dell’Ospedale Unico che da sempre l’ex consigliere indicava in Muraglia. La soluzione dunque esiste, a nostro avviso, ed è la stessa di sempre. Personalità giuridica all’Area Vasta e abolizione di Marche Nord. Dopo la pubblicazione della “classifica” del Sole 24 Ore le chiacchiere stanno a zero. Tutto il disastro è nato con la costituzione di Marche Nord. Tutto può finire con la sua abolizione”.