Fano (PU) -Esce Dana Pierpaoli ed entra Lucia Tarsi. Avvicendamenti in consiglio comunale per la lista civica Fano Città Ideale che alle ultime amministrative del 2014 ha ottenuto quasi il 9% dei consensi.
“Abbiamo scelto un’alternanza interna – scrive la consigliera dimissionaria Dana Pierpaoli – ed in coerenza con quanto stabilito, dopo due anni dal mio ingresso in consiglio comunale, oggi presenterò le mie dimissioni, passando il testimone alla collega Lucia Tarsi per gli ultimi due anni di mandato, con un attento sguardo al futuro, consentendo anche a lei di fare esperienza e formazione amministrativa proprio come Giancarlo D’Anna ha dato la possibilità a me due anni fa. Ora – spiega Pierpaoli – sarà Lucia a rappresentare in Consiglio gli oltre 3000 fanesi che ci hanno dato fiducia ed a lei non faremo mai mancare la collaborazione e vicinanza arricchita dall’ esperienza maturata in questi due anni di Consiglio Comunale”.
Prima della sua uscita però, Dana Pierpaoli dà una stoccata all’attuale amministrazione: “Come lista civica – scrive – in campagna elettorale, sulla base delle promesse di tutti i candidati sindaco, avevamo dato la nostra disponibilità ad una battaglia comune e trasversale in difesa del Santa Croce, poiché tutti avevano garantito la volontà politica di difendere il nosocomio fanese: invece, i fatti hanno dimostrato il contrario, si sono smentiti rimangiandosi tutte le promesse elettorali e continuando sulla falsa riga dell’amministrazione precedente con i piedi in due staffe. Ci siamo sempre battuti contro una nuova struttura ospedaliera, un rafforzamento dei servizi del Santa Croce. Il nostro Ospedale è stato scientificamente e volutamente spogliato giorno per giorno di quei presidi e servizi per cui era considerato in passato una perla della sanità. L’ultima beffa – conclude – è la promessa di una clinica privata: hanno sempre sostenuto che l’Ospedale Unico sarebbe nato per eliminare la mobilità passiva invece oggi si propone una convenzione col privato fornendogli un’opportunità d’oro e creando i presupposti di un futuro monopolio del privato in sanità”.