Fano (PU) – Leggendo il Sole 24 ore di ieri non è passata inosservata la classifica sulla qualità della vita delle provincie italiane, una classifica che tiene conto di vari indicatori, tra cui anche l’emigrazione ospedaliera, cioè l’esodo di massa dei pazienti verso altri ospedali. Ed è proprio questo criterio che relega Pesaro al 100esimo posto (su 110 province), fatto che non è piaciuto alla lista civica Fano Città Ideale: “I dati sono impietosi e drammatici – scrive Lucia Tarsi – e descrivono in modo lucido e imparziale la situazione reale e oggettiva della sanità della nostra provincia, senza se e senza ma, sconfessando con un’indagine dettagliata tutti i sostenitori di Marche Nord che in questi anni hanno ripetutamente e maldestramente tentato di farci credere che la situazione fosse sotto controllo: Marche Nord, ufficialmente nata per sconfiggere l’emigrazione ospedaliera, ha miseramente fallito”.
Secondo Lucia Tarsi i modelli romagnoli funzionano meglio (Ravenna settima, Forlì nona, Rimini 25esima) “e non serve – specifica – costruire un unico nuovo edificio per fare sanità di qualità e i servizi sanitari distribuiti sul territorio non sono un vincolo, anzi, diventano una risorsa fondamentale per la salute quando sono accompagnati da politiche sanitarie lungimiranti e da ottime capacità organizzative e gestionali”.
“Fano Città Ideale e il Comitato in difesa del Santa Croce da sempre denunciano le strategie e le precise responsabilità politiche che hanno portato all’agonia della sanità nella nostra provincia e ora l’indagine del Sole24ore conferma, se ce ne fosse bisogno, quanto abbiamo sempre detto. La soluzione esiste – conclude la consigliera comunale -: personalità giuridica all’Area Vasta e abolizione di Marche Nord. Dopo la pubblicazione, per due anni di seguito, della classifica impietosa del Sole24Ore, non è più tempo di chiacchiere. Tutto il disastro è nato con la costituzione di Marche Nord. Tutto può finire con la sua abolizione”.