Fano (PU) – La città di Fano è in lutto per la morte di Rodolfo Colarizi. L’uomo, autore di romanzi e pubblicazioni scientifiche, era stato ricoverato alcuni giorni fa all’ospedale di Pesaro per un malore ed aveva subito un intervento d’urgenza. Il quadro clinico era stato descritto molto serio e purtroppo Colarizi non è riuscito a riprendersi. La notizia della sua morte ha fatto velocemente il giro della città dover era conosciuto e stimato non solo per il suo porsi sempre con modi garbati ma anche per il suo contributo in termini di autore di racconti e romanzi. Sempre una parola buona per Fano e le sue tradizioni, Rodolfo Colarizi è stato così ricordato da Leandro Castellani nel gruppo Facebook “La vecchia Fano” dove Colarizi era tra i più attivi.
“Caro Rodolfo, mi giunge, tramite sua moglie, la notizia della scomparsa del mio caro amico Rodolfo Colarizi. Lo conoscevo dagli anni di scuola al Collegio Sant’Arcangelo. Una condivisione che a lui era molto cara e che rammentava con gioia. Lui in altra classe, di due anni più giovane, così “per bene”, primo in tutto. Poi era stato un rigoroso universitario e un goliardo disponibile a condividere con gli altri “vitelloni” fanesi i suoi giorni e momenti di allegria. Lo avevo perso di vista, io emigrato a Roma e lui a Milano, ma senza perdere mai di vista la nostra comune esperienza “scolastica”, la simpatia, la fanitudine e la stima reciproca. Ritrovarci in età più che matura a Fano, lui al termine di una brillantissima carriera manageriale ed anch’io “fuori esercizio”, aveva ritemprato una più che solida amicizia, rafforzata dalla stima reciproca. A Fano, ai suoi incontri e a suoi personaggi, Rodolfo aveva dedicato le ultime opere della sua lunga attività di scrittore. Appena un mese fa lo avevo invitato a presentare il mio “Per una selva oscura” e Rodolfo aveva generosamente aderito, nonostante la condizione fisica non buona, ma scusandosi una settimana più tardi per il suo dolorosa aggravarsi. Sentiremo e sentirò la mancanza di una figura così discreta, nobile, coerente e sagace. Un vero signore d’altri tempi, i tempi dell’impegno, della serietà, della squisita educazione, sostanziale ed anche formale. Le mie condoglianze alla sua cara Bettina e alle sue figlie”.