

Urbino – Quando sarà possibile riaprire i reparti di Rianimazione e Cardiologia nell’ospedale di Urbino, chiusi per un cluster da Covid-19 e riprendere gli interventi operatori programmati? Ovvero quando arriveranno i cinque medici del team militare, tre anestetisti e due cardiologi, a supporto dell’ospedale di Urbino?
E dove vengono trasferiti i pazienti positivi da quello che dovrebbe essere ospedale no-Covid? Le richieste sono arrivate ufficialmente in Consiglio regionale con un’interrogazione a risposta immediata della consigliera Micaela Vitri, che a differenza di un altro atto del Movimento 5 Stelle, ha riguardato due domande specifiche fondamentali per riattivare i reparti. Non solo i tempi previsti per l’arrivo dei medici, a cui l’assessore alla Salute Saltamartini non ha potuto dare risposta, ma anche la richiesta di informazioni sul trasferimento dei pazienti positivi in altre strutture. Per riportare il nosocomio “Santa Maria Assunta” a struttura Covid-free, unica a servizio di tutta l’area interna della provincia Pesaro-Urbino dotata di tutti i reparti che consentano la classificazione di ospedale di primo livello, non basterà infatti avere il prezioso supporto di cinque medici dell’esercito, ma occorrerà anche prevedere il trasferimento in altre strutture dei pazienti affetti da Sars-Cov-19.
L’assessore regionale in Consiglio ha riferito dei 24 operatori sanitari positivi all’ospedale di Urbino e del progressivo trasferimento di pazienti Covid nelle strutture sanitarie di Macerata Feltria, Cagli e Galantara a Pesaro. Perché allora non sono trasferiti tutti i pazienti positivi in altre strutture? I 10 sindaci dei Comuni della vallata del Metauro (Fermignano, Urbino, Urbania, Sant’Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro, Borgo Pace, Peglio, Piobbico, Petriano e Montecalvo in Foglia) il 9 gennaio, hanno sottoscritto un documento, in cui si richiede l’intervento di Regione e Asur a sostegno dell’ospedale di Urbino.
Gli stessi primi cittadini rilevano che a differenza di quanto riportato nelle schede del Gores, all’Ospedale di Urbino risultano ricoverate 15 persone con positività accertata. Così come evidenziato dai sindaci, l’interrogazione della consigliera Vitri, chiede come mai non siano stati utilizzati i 40 posti letti previsti dalla convenzione firmata con il privato Kos nella struttura sanitaria di Macerata Feltria, dei quali solo 13 attualmente operativi.
Rendere l’ospedale di Urbino no-Covid è il primo passo indispensabile per riaprire i reparti di cardiologia e rianimazione.