Fano (PU) – “A fine stagione me ne vado”. E’ un fiume in piena Claudio Gabellini, presidente dell’Alma Juventus Fano che ha annunciato oggi il suo disimpegno dalla società granata al termine della stagione, qualunque sia l’esito finale. Ne ha per tutti il patron, per quei “finti” tifosi (per fortuna non la maggioranza) che in un momento così delicato per la squadra invece di sostenerla l’attaccano, e per le istituzioni, attuali e passate, che non hanno mantenuto gli impegni economici presi e non hanno adeguato le strutture come un campionato di Lega Pro impone.
“Sono anni che ci metto tempo, soldi e faccia – ha sbottato il presidente -, ora sono veramente stanco. Sono stanco dei continui attacchi personali che ricevo sui social da quella parte di città che non vuole bene all’Alma, ma pensa solo a criticare ed offendere. Sono stanco di sentir dire ‘bisognava far quello, bisognava far quell’altro’, cosa dovrei fare di più di quanto non stia già facendo? Sto ancora pagando i debiti di passate stagioni. Dovrei vendere le mie aziende per continuare a portare avanti un progetto che tutti hanno sposato, ma solo a parole? Ma non scherziamo. Proprio ieri ho pagato 150mila euro di stipendi e poi per un disguido su una bolletta di 380 euro ci vengono a staccare il gas. Come si può andare avanti così?”.
Lo sfogo di Gabellini assomiglia molto a quello di un innamorato che si sente tradito, tradito dall’ambiente esterno che si riempie la bocca di buoni propositi, ma poi concretamente non “fa gruppo”: “Dietro all’Alma Juventus – riprende il presidente – ci sono persone serie che lavorano a testa bassa per il bene della squadra. Dei professionisti che s’impegnano sacrificando tempo alle proprie famiglie e non posso più accettare che queste persone siano continuamente insultate. Con un atteggiamento del genere non si cresce, anzi, si distrugge tutto. Il calcio è lo specchio di quello che è diventata Fano, ovvero una città ferma e senza piani di sviluppo dove è impossibile investire. Voglio vedere quanti avrebbero speso tutti questi soldi al mio posto”.
E a proposito di sviluppo, quello che doveva esserci ma non c’è stato, Gabellini incalza: “E’ inaccettabile – spiega – che per allenarci dobbiamo andare a Pesaro (il nuovo sintetico di Santa Maria dell’Arzilla, ndr) e che la sala stampa sia in realtà un container che fino a qualche anno fa usavano i terremotati de L’Aquila. Dove pensiamo di andare in questa situazione? Pretendiamo di giocare al pari di squadre come Venezia, Pordenone e Parma, ma quando poi queste squadre vengono a Fano ci presentiamo con queste strutture che quasi ci ridono dietro. E’ da tempo che invito chi di dovere ad adeguare gli impianti, ma tutto è rimasto praticamente invariato”.
“Onorerò il mio impegno fino al termine della stagione perché sono una persona seria – ha precisato Gabellini -, cercando di fare il possibile affinché la squadra mantenga la categoria. A gennaio interverremo sul mercato per centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia la salvezza, dopodiché lascerò il mio incarico e a quel punto vedremo se chi verrà al mio posto sarà più bravo di me”.
Venendo al lato tecnico, come annunciato dal presidente che tra le altre cose ha confermato piena fiducia a tutto lo staff, l’allenatore Cusatis su tutti, occorre porre rimedio ad una classifica che al momento vede l’Alma Juventus al terz’ultimo posto in classifica. A fare il punto su questo è il direttore sportivo Massimiliano Menegatti: “Non è giusto fare dei nomi – ha detto il ds – nel rispetto di chi lavora e suda sul campo. Stiamo facendo delle valutazioni e alla riapertura del mercato vedremo come muoverci. Di sicuro non abbiamo la bacchetta magica”.
E a chi sostiene che la squadra abbia mollato e sia sopraffatta dalla sfiducia, Menegatti risponde così: “Fatta eccezione dell’ultima sfida contro il Lumezzane – ha concluso – la squadra ha sempre giocato alla pari con tutti e continuerà a lottare fino all’ultima partita”.