Fano (PU) – “Un contratto prolungato di 17 mesi in maniera del tutto illegittima”. E’ quello per la “gestione calore” negli edifici di proprietà comunale affidato nel 2009 alla ditta CPL Concordia e finito ora sotto la lente d’ingrandimento di Lucia Tarsi di Fano Città Ideale.
“Il contratto in questione – scrive Tarsi – è scaduto il 5 febbraio 2018. Tale contratto prevede che ‘la ditta aggiudicataria è tenuta a continuare il servizio anche dopo la scadenza sino a quando l’amministrazione non avrà provveduto ad un nuovo affidamento, e comunque non oltre sei mesi da tale data’. Tale periodo di proroga, previsto per legge, è giustificato dalla necessità di istruire un bando di gara e procedere alle varie formalità per la novazione contrattuale”.
Il servizio è stato quindi prorogato fino al 5 agosto ed entro tale data gli uffici tecnici comunali avrebbero dovuto indire la nuova gara. “Non è stato fatto invece nulla – incalza Tarsi – e con la scusa di attivare soluzioni più avanzate e di voler eseguire lavori di efficientamento energetico, la giunta Seri, su proposta dell’assessore Fanesi, ha improvvisato un atto di indirizzo con cui scarica la patata bollente al Dirigente dei Lavori Pubblici, a cui affida il compito di realizzare una complessa indagine preliminare e conoscitiva, tutto ciò a contratto scaduto”.
“A questo punto – prosegue la consigliera comunale – il Dirigente Lavori Pubblici si trova nella sgradevole situazione di dover prendere una decisione difficile: sa che una ulteriore proroga è illegittima, ma non può lasciare scuole e uffici al freddo. E quindi tra le due opzioni, con grande senso civico, si assume la responsabilità della scelta che abbia le minori conseguenze sugli utenti. Dei due mali, sceglie il minore e assegna una proroga di servizio calore alla stessa CPL Concordia per altri 17 mesi, fuori da ogni evidenza pubblica e da ogni regolarità contrattuale”.
“Con questo escamotage – conclude Lucia Tarsi – è evidente che il rinnovo avverrà dopo le elezioni amministrative senza rischiare così di scontentare nessuno. Oltre alla mancanza di regolarità contrattuale, è evidente che 18 mesi di proroga alle vecchie condizioni significano un danno erariale consistente, visto che con le nuove forme contrattuali, se attivate nei giusti tempi, il comune di Fano avrebbe potuto ottenere un contratto economicamente più vantaggioso e quindi ottenere un maggiore risparmio. Non entriamo nel merito della responsabilità giuridica, sulla quale saranno le competenti sedi legali ad intervenire, intendiamo però sottolineare le colpe e le responsabilità politiche sia dell’assessore Fanesi sia dell’assessore alla Legalità Mascarin che a questo punto dovrebbero dimettersi”.