Fano (PU) – “Cinque anni di ritardo e ora una proposta sul piano territoriale dei rifiuti che reputo del tutto insoddisfacente”. Tranciante il giudizio di Marta Ruggeri, capogruppo di M5S in consiglio regionale, che contesta anche la linea politica attuata finora dal sindaco di Fano, Massimo Seri.
“Ha ottenuto che gli incentivi per produrre bio-metano vadano a Bologna, dov’è la sede centrale di Hera, socio privato di Marche Multiservizi, mentre a Fano andrà l’immondizia indifferenziata di tutta la provincia. Ma che bel risultato!”
L’intervento di Ruggeri inizia con il riepilogo della vicenda: “Messa alle strette dall’Ue e da una possibile procedura di infrazione, la presidenza dell’assemblea territoriale d’ambito nella nostra provincia ha finalmente partorito una proposta di piano territoriale per la gestione dei rifiuti, da sottoporre ai sindaci dopo cinque anni di colpevole inerzia». Arrivati a questo punto, però, le dolenti note non sono finite, anzi. Ruggeri ritiene infatti che i sindaci di alcuni importanti Comuni saranno costretti a subire “gli effetti dei rapporti di forza politici imposti dalla prevalenza del Pd, in particolare pesarese, nonostante abbiano già preannunciato la loro contrarietà riguardo ad alcune preoccupanti questioni”.
Specifica Ruggeri: “Il presidente della Provincia, Giuseppe Paolini, non avrà difficoltà a far digerire all’assemblea dei sindaci un piano per la gestione dei rifiuti che prevede la discarica di Fano, a Monteschiantello, come unico immondezzaio di tutta la provincia, e il suo ampliamento di altri 43 ettari. Tutto ciò perché l’attuale amministrazione fanese, come quelle degli altri Comuni della provincia che ospitano le discariche in chiusura, ha preferito per anni incassare i proventi derivanti dai conferimenti dei rifiuti da fuori provincia e da fuori regione, invece di risparmiare il volume di abbancamento già autorizzato e utilizzare lo spazio disponibile per realizzare il bio-digestore anaerobico della frazione organica, come da progetto preliminare già redatto da Aset. Oltre al danno anche la beffa per fanesi e sancostanzesi: insieme con la discarica ancora più grande, a Monteschiantello si prospetta anche l’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati, ben più impattante rispetto a un moderno bio-digestore per quanto riguarda cattivi odori e rischi per l’ambiente”.
Ruggeri ritiene che la proposta di piano taccia o glissi su temi nevralgici, come la gestione post chiusura delle discariche, “a cominciare dall’impianto a Barchi Rafaneto”, o la possibilità di attivare il compostaggio di prossimità e di comunità previsto dalla specifica legge regionale a firma di Piergiorgio Fabbri, consigliere di M5S durante la precedente legislatura: «In sostanza si dà per scontato il bio-digestore anaerobico, sovradimensionato rispetto alle esigenze dell’ambito provinciale, che la società Green Factory, partecipata per intero da Marche Multiservizi, intende realizzare a Vallefoglia”. Conclude Ruggeri auspicando “che almeno siano favorevolmente accolti gli emendamenti che saranno proposti da alcuni Comuni per migliorare questo deludente piano”.