Guardie mediche, Biancani (PD): “Firmato l’accordo Sindacati-Regione”
- 9 Marzo 2022
Ancona – “La Regione ha formalizzato l’accordo con le rappresentanze sindacali dei medici, integrando le risorse necessarie per adeguare il trattamento economico dei medici in servizio presso le guardie mediche”. Soddisfazione espressa dai Consiglieri Regionali del Partito Democratico Andrea Biancani e Micaela Vitri che, sollecitavamo ormai da mesi questa importante formalizzazione da parte della Regione
“L’aumento dei compensi – sottolineano Vitri e Biancani – è infatti un passo fondamentale per rendere più appetibile per i medici il servizio di guardia medica. Come ha spiegato l’assessore Saltamartini, in risposta alla nostra interrogazione urgente, l’accordo siglato prevede un aumento di circa sei euro l’ora e un ulteriore aumento fino ad altri dieci, qualora il medico si trovi a coprire situazioni di particolare criticità. Cifre importanti ma che non portano comunque il compenso ai livelli dei medici USCA o della Vaccinazione, come avevamo invece chiesto”.
“L’accordo prevede – evidenziano i consiglieri PD – anche una riorganizzazione complessiva del servizio. Nelle prossime settimane ogni Area Vasta realizzerà una mappatura delle esigenze di ogni territorio servito dagli attuali presidi di guardia medica. Questa mappatura, assieme allo storico degli interventi, permetterà di individuare quali presidi abbiano maggior necessità di assistenza continuativa anche in orario notturno. Saranno quindi creati dei presidi “Hub” e dei presidi “Spoke”, i primi aperti 24 ore, i secondi aperti dalle 8.00 alle 24.00. Di notte i centri aperti 24 ore fungeranno anche da centralino per dare risposta telefonica ai cittadini dei territori senza servizio notturno. Al cittadino, per telefono potranno essere riferite: o la soluzione al problema, o l’eventuale necessità di ricorrere al 118 o la possibilità, vista la bassa gravità, di attendere la mattina per usufruire dei servizi del centro aperto più vicino”.
“Questo sistema – affermano ancora i democratici – comporterà anche una modifica della durata oraria del turno notturno, ad oggi previsto di 12 ore, dalle 20.00 alle 8.00, che passerà a 8 ore, dalle 24.00 alle 8.00. Una riduzione di orario e una maggior organizzazione del servizio, accompagnati dall’adeguamento dei compensi, potrebbero effettivamente rendere più appetibile ai nuovi medici il servizio di guardia medica, in attesa che, a livello nazionale, si risolva anche il problema delle incompatibilità, che ad oggi blocca molti medici che sarebbero altrimenti disponibili”.
“Il riconoscimento economico – si ribadisce ancora – a questi professionisti, che chiedevamo da tempo, è sicuramente un primo passo importante, ma sono anche preoccupato per gli effetti negativi che questa riorganizzazione potrebbe avere sui servizi ai cittadini di alcune aree. Quando si riuscirà a partire, comunque la notte molti presidi rimarranno chiusi, lasciando al cittadino la sola assistenza telefonica, a volte insufficiente per capire i reali problemi del paziente o per trovare la soluzione più adeguata. Queste persone saranno costrette ad aspettare o a guidare fino al centro aperto più vicino o a chiamare il 118, anche se magari non ce ne sarebbe bisogno, intasando il servizio di emergenza-urgenza. Inoltre i medici in servizio notturno si troveranno, come già accade oggi a seguito delle molte chiusure, a dover gestire aree territoriali assai vaste. Va anche chiarito ai cittadini, che giustamente hanno segnalato i disservizi legati alle chiusure, che i tempi di riattivazione del servizio di guardia medica non saranno brevi, perché occorre realizzare la mappatura delle esigenze e riorganizzare i turni dei medici quindi non vedremo riaprire velocemente i presidi”.
“Insieme alla Consigliera Vitri, – conclude Andrea Biancani – abbiamo chiesto che, in futuro, la Regione si impegni a trovare più medici e a riattivare il servizio notturno in tutte le sedi, così come accadeva fino a poco tempo fa. Mi auguro, inoltre, che la mappatura delle esigenze che si apprestano a fare le Area Vaste tenga conto anche delle esigenze legate ai picchi turistici, che interessano alcuni presidi delle località più turistiche della provincia. Penso a Gabicce, a Urbino che serve i turisti dell’entroterra e a Pesaro e Fano. Ho ribadito più volte che questa emergenza non deve diventare un tema di contrapposizione politica. Tutti noi rappresentanti istituzionali dobbiamo sentirci coinvolti per riuscire a riattivare un servizio importantissimo per i pazienti e per il sistema sanitario”.