Fano (PU) – In queste settimane, precisamente al sabato mattina presso i Gabuccini, il Movimento cinque stelle di Fano promuove l’azione di ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per ottenere il rimborso totale per gli azionisti di Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca delle Marche. “Invitiamo i cittadini – scrivono i 5 Stelle – a recarsi ai banchetti per ulteriori informazioni. Nessun onorario sarà richiesto agli azionisti che vorranno intraprendere questo percorso, il procedimento sarà interamente sostenuto dai consiglieri regionali del M5S, con il taglio volontario degli stipendi”.
Di seguito una nota informativa nel dettaglio redatta dai consiglieri Hadar Omiccioli, Marta Ruggeri e Giovanni Fontana:
Ecco le principali informazioni sull’iniziativa:
L’OBIETTIVO: IL RIMBORSO TOTALE
L’obiettivo che vogliamo ottenere è il Rimborso totale per gli azionisti di Veneto Banca, Banca popolare di Vicenza e Banca delle Marche.
L’ANTEFATTO
Migliaia di risparmiatori di Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e di Banca delle Marche si sono visti azzerare il valore delle azioni dopo gli ultimi aumenti di capitale e dopo che per anni era stato per loro molto difficile, se non impossibile, vendere le azioni di cui erano in possesso. Azioni che spesso erano state acquistate in cambio della concessione di finanziamenti e il cui valore si è rivelato alla prova dei fatti irrealistico. Operai, professionisti, piccoli imprenditori, pensionati e casalinghe si sono ritrovati con carta straccia tra le mani e i risparmi di una vita polverizzati.
COME?
Attraverso il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo per tutelare i risparmiatori danneggiati dal dissesto di queste banche, ed evidenziare le omissioni dello Stato italiano in loro difesa. Due sono le violazioni che ipotizziamo sulla base di quanto previsto dalla Convenzione europea dei diritti e delle libertà fondamentali: la violazione del divieto di schiavitù (art.4), inteso come privazione della possibilità economica di sostentamento nell’ambito sociale, e la privazione della proprietà privata (art. 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione).
Chi doveva controllare, come Bankitalia e Consob, non ha controllato e chi doveva tutelare il risparmio, cioè lo Stato, non l’ha fatto. E’ stato dimostrato in modo palese l’assoluto disinteresse dello Stato con riferimento agli articoli 47 e 28 della Carta Costituzionale. Lo Stato è responsabile per le violazioni commesse dai funzionari e dai dipendenti degli Enti preposti al controllo del risparmio e per questo deve risarcire i risparmiatori. Il meccanismo di controllo internazionale viene dunque chiamato ad entrare in funzione solo nel caso in cui gli strumenti di protezione offerti dal diritto interno non siano riusciti a rimediare alla situazione lamentata, ed è esattamente questo il caso. Ci troviamo di fronte all’assoluto fallimento della gestione del sistema della vigilanza bancaria in Italia.
CHI PAGA LE SPESE LEGALI?
Nessun onorario sarà richiesto agli azionisti che vorranno intraprendere questo percorso, il procedimento sarà interamente sostenuto dai consiglieri regionali veneti del M5S, con il taglio volontario degli stipendi.
Perché destinare i nostri soldi a questa causa? Perché non riguarda solo le migliaia di azionisti truffati, ma tutti noi.
SE ACCETTO IL RIMBORSO DEVO RINUNCIARE AL RICORSO PRESSO LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO?
È la domanda che in questi giorni ci stanno rivolgendo, con comprensibile grande preoccupazione, centinaia di persone.
LA RISPOSTA È NO: i risparmiatori che decideranno di aderire al ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte EDU) per la tutela dei risparmiatori azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, saranno comunque liberi di promuovere azioni giudiziarie in sede civile o penale, ovvero di stipulare accordi transattivi con le Banche interessate e quindi di accettare il rimborso.