

Fossombrone (PU) – Nell’ambito degli incontri promossi dall’Ombudsman e dalla Presidenza del Consiglio regionale per verificare la situazione degli istituti penitenziari, una delegazione, composta da Andrea Nobili (Ombudsman), dal vicepresidente del Consiglio Claudio Minardi e dei consiglieri Piergiorgio Fabbri e Federico Talè, ha fatto visita alla casa di reclusione di Fossombrone.
“Chi ricopre un ruolo istituzionale – ha sottolineato il vicepresidente Minardi al termine dell’incontro – deve occuparsi di tutte le tematiche d’interesse regionale, con una particolare attenzione della tutela dei diritti. Nel corso della visita abbiamo trovato un istituto in buone condizioni, anche se sarebbero necessari diversi interventi di manutenzione ordinaria”. Minardi ha anche evidenziato che “all’interno della struttura vengono svolte importanti attività, che interessano diversi settori, per il recupero sociale e culturale dei detenuti. Da parte nostra, abbiamo garantito un primo impegno per portare all’attenzione del Consiglio regionale la possibilità di eliminare la tassa universitaria di competenza regionale, in modo che gli stessi detenuti che vogliono partecipare ai corsi dell’ ateneo urbinate abbiano un’ ulteriore e significativa agevolazione. Abbiamo anche valutato uno specifico intervento per quanto riguarda la dotazione di apparecchiature sanitarie, che evitino le uscite all’esterno dell’istituto, senza dubbio onerose per l’amministrazione penitenziaria”.
In base agli ultimi dati resi noti, la popolazione detenuta a Fossombrone raggiunge le 154 unità, per una capienza totale di 170. Gli agenti di polizia penitenziaria attivi sono 105 (in pianta organica 125, assegnati 107) e 3 gli educatori in servizio (previsti 6, assegnati 4). Presenti nella struttura l’ufficio colloqui domenicale, i locali per le visite dei bambini, mentre viene evidenziata la permanenza di barriere architettoniche. L’assistenza sanitaria è garantita quotidianamente per 14 ore (dalle 8 alle 22).
“Come ho avuto modo di dire in altre occasioni – sottolinea l’Ombudsman Andrea Nobili – recarsi in vista in un carcere significa compiere un gesto di concreta vicinanza verso quelle persone che, pur scontando una pena, rimangono a pieno titolo cittadini, conservando la dignità della condizione umana e chiedono di essere aiutati per il reinserimento nella società, così come è giusto e come previsto dalla Costituzione”.
Quello di Fossombrone fa parte della serie d’incontri promossa dallo stesso Ombudsman e dalla Presidenza del Consiglio per verificare la situazione degli istituti penitenziari marchigiani, con invito allargato anche ai parlamentari ed ai consiglieri regionali. I prossimi appuntamenti sono per il 25 a Marino del Tronto, per il 29 a Camerino e Fermo, per l’8 ed il 22 febbraio rispettivamente a Barcaglione e Villa Fastiggi.