Fano (PU) – Il Segretario del Partito Democratico di Fano Tommaso Della Dora, ci tiene a sottolineare che il PD è uno e rispetterà il programma elettorale fatto.
“Il PD di Fano – evidenzia Della Dora – ha fatto un congresso al quale hanno partecipato oltre 550 iscritti nelle assemblee svoltesi negli otto circoli. Congresso che per mesi hanno cercato di non farci svolgere nonostante il partito fosse in una fase di stallo da oltre un anno. Perché? Qualcuno vuole delegittimare il congresso ed il risultato che ne è scaturito? A che pro? Il PD di Fano ha la sua autonomia. Il Segretario è stato eletto con il 64% dei voti. Qualcuno non vuole riconoscere il Segretario? Perché?”
“La democrazia – precisa il segretario – all’interno degli organismi funziona se si discute e poi si decide, anche votando, quale è la linea che deve essere portata avanti da tutto il partito all’interno di una coalizione. Perché il partito è uno! Si chiama Partito Democratico e non a caso. La linea del PD, una volta decisa, è quella per tutti. Anche per la minoranza interna. Altrimenti saltano tutte le regole democratiche e non si rispettano gli iscritti e gli elettori. Non si possono scegliere a piacimento gli interlocutori. Chi gioca da anni a dividere il partito sbaglia oppure ha altri obiettivi in testa. Il PD resta libero da condizionamenti”.
“Nessuno di noi – evidenzia Della Dora – intende mettere in crisi la giunta o la maggioranza. Chi sta continuando ad evocare la crisi forse la sta cercando davvero? Il Sindaco e la maggioranza individuino gli obiettivi da perseguire fino al 2024 e si metta in campo un’operazione di forte rilancio dell’attività amministrativa condividendo un patto di fine mandato. Il PD è uno ed è disponibile a discutere con gli alleati per definire il percorso e le scelte che ci dovranno accompagnare al 2024 ed è il Sindaco il garante dell’equilibrio all’interno della coalizione. Su ASET vorrei ricordare che la mozione votata in consiglio comunale non è altro che la conferma del programma elettorale e delle linee di mandato del Centrosinistra”.
“Qualcuno dice – rimarca ancora il segretario PD – che non era niente di nuovo e che non serviva. Ma possiamo rimanere indifferenti ad un progetto di fusione che il consiglio comunale ha letto sulla stampa? In base agli accordi Fano doveva fare il biodigestore insieme a MMS. Avevamo avuto garanzie che ASET sarebbe stata coinvolta nella compagine societaria per realizzare e gestire l’impianto. Ci è stato detto di non aver fatto alcuna proposta, mentre ricordo che abbiamo più volte manifestato disponibilità a collaborare con MMS, a partire dalle reti del gas. Ma continuavano a dirci: o fusione o niente. Perché? Quali sono i motivi?”
“C’è stata – sottolinea – una manifestazione di interesse, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per individuare un partner per la realizzazione di un biodigestore alla quale hanno partecipato quattro società. MMS non ha partecipato e 40 giorni dopo ha inviato una lettera con la proposta di fusione. Perché? Perché si evoca la crisi di giunta quando si vota, come da programma, che ASET debba rimanere pubblica e si dice no alla fusione?”
“Il PD di Fano – conclude – ha difeso ASET e la nostra città. Questo è il primo compito di chi amministra e di chi fa politica. Consapevoli che viviamo in un territorio, ma non vogliamo essere presi in giro. La nostra autonomia va difesa nell’interesse del nostro territorio che viene prima di qualsiasi bandiera”.